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lunedì 6 aprile 2009

Si apre a Torino processo a Eternit per morti amianto

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- MILANO (Reuters) - Si è aperta oggi a Torino davanti al gup Cristina Palmesino il processo a carico dei responsabili della società Eternit spa, che aveva stabilimenti a Cavagnolo (Torino), Casale Monferrato (Alessandria). Bagnoli (Napoli) e Rubiera (Reggio Emilia), per i danni prodotti alla salute degli operai nelle lavorazioni di amianto, ritenute responsabili della morte e delle malattie di migliaia di persone.

Lo si legge nel decreto di fissazione dell'udienza e in una nota di Legambiente, che annuncia che si costituirà parte civile, insieme ad ammalati, alle famiglie dei morti e, fra gli altri enti, alla Regione Piemonte.

Il giudice, al termine dell'udienza per cui sono state fissate anche le date dell'8, 16, 22 e 23 aprile, dovrà decidere se rinviare a giudizio Stephan Ernest Schmidheiny e Jean Louis Marie Ghislain De Cartier De Marchienne, nelle loro qualità, si legge nel decreto, di effettivi responsabili della società, imputati per omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro e disastro colposo.

"La tragedia dovuta alla lavorazione dell'amianto non è un capitolo chiuso - ha dichiarato nella nota Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - e gli studi scientifici dimostrano che la curva dell'epidemia da mesotelioma purtroppo continuerà a crescere".

"Secondo gli studi - si legge nel comunicato stampa di Legambiente - il numero di decessi in Europa occidentale passerà dai 5mila, registrati nel 1999, ai 9mila nel 2018 e nel solo periodo che va dal 1988 al 1997 sono stati registrati in tutta Italia oltre 9mila morti per tumore maligno alla pleura. Le regioni più colpite il Piemonte con 1.310 decessi, in Liguria con 1.082 e la Lombardia con 1.787 ma anche in Campania sono 529 i decessi registrati e in Emilia Romagna 610. Quasi tutte patologie sono associate alla diretta esposizione all'amianto e non solo per motivi di lavoro".

Ad oggi, precisa la nota, proseguono ancora i lavori di bonifica del territorio: l'amianto è stato largamente usato come materiale di coibentazione nell'edilizia e ancora oggi si può ritrovare in molti edifici privati e in alcune strutture pubbliche.
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NOCIVITA'

In natura è un materiale molto comune. La sua resistenza al calore e la sua struttura fibrosa lo rendono adatto come materiale per indumenti e tessuti da arredamento a prova di fuoco, ma la sua ormai accertata nocività per la salute ha portato a vietarne l'uso in molti Paesi. Le polveri di amianto, respirate, provocano infatti l'asbestosi, nonché tumori della pleura, ovvero il mesotelioma pleurico e dei bronchi, ed il carcinoma polmonare.

Una fibra di amianto è 1300 volte più sottile di un capello umano. Non esiste una soglia di rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell'aria non sia pericolosa; teoricamente l'inalazione anche di una sola fibra può causare il mesotelioma ed altre patologie mortali, tuttavia un'esposizione prolungata nel tempo o ad elevate quantità aumenta esponenzialmente le probabilità di contrarle.

L'amianto è stato utilizzato fino agli anni ottanta per produrre la miscela cemento-amianto (il cui nome commerciale era Eternit) per la coibentazione di edifici, tetti, navi (ad esempio le portaerei classe Clemenceau), treni; come materiale per l'edilizia (tegole, pavimenti, tubazioni, vernici, canne fumarie), nelle tute dei vigili del fuoco, nelle auto (vernici, parti meccaniche), ma anche per la fabbricazione di corde, plastica e cartoni. Inoltre, la polvere di amianto è stata largamente utilizzata come coadiuvante nella filtrazione dei vini.


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