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martedì 31 agosto 2010

Carrefour, rientro negato per 64 lavoratori




La Fiat di Melfi fa scuola: il gruppo di Pieve Emanuele non fa rientrare gli addetti e un delegato sindacale, nonostante la decisione del giudice del Lavoro. Oggi due presidi e incontro in prefettura a Milano. Cgil: “Le sentenze vanno rispettate”
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Il gruppo GS - Carrefour di Pieve Emanuele fa come la Fiat di Melfi. Un gruppo di addetti e un delegato sindacale, licenziati e reintegrati dal giudice del Lavoro, non vengono fatti rientrare dall'azienda. La vicenda coinvolge 64 lavoratori e un delegato, tutti appartenenti al polo logistico in provincia di Milano. A quanto si apprende, la cooperativa R.M. ha deciso di mettere in esubero i lavoratori nella scorsa primavera, ne ha poi riassunti una parte in una nuova società con retribuzione minore.

La Cgil chiede il reintegro immediato degli addetti. “Reintegrare immediatamente i lavoratori che lavorano per il gruppo GS - Carrefour nel polo di Pieve Emanuele a carico del consorzio Gemal e, allo stesso tempo, l’assunzione di responsabilità da parte del gruppo francese nei confronti di una vicenda che non la vede assolutamente estranea”. A dirlo è la vice segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso.

Per oggi è in programma, dopo la continua mobilitazione della Cgil, un incontro presso la Prefettura di Milano a cui siederanno la Filt Cgil, il consorzio Gemal ed il gruppo GS-Carrefour. In contemporanea si svolgono due presidi: uno sotto la la Prefettura, l’altro davanti al supermercato del gruppo GS - Carrefour per informare tutti i cittadini e i clienti dell’ipermercato del trattamento riservato ai lavoratori del polo logistico di Pieve Emanuele.

Camusso ricorda che nel mese di agosto la magistratura ha emesso due sentenze di condanna nei confronti della cooperativa RM e del consorzio Gemal di cui fa parte: “Le sentenze - osserva Camusso - qui come a Melfi, vanno rispettate per garantire legalità e il rispetto dei diritti dei lavoratori: non si può pensare di agire calpestando le regole, così come la stessa GS - Carrefour non può nascondersi dietro responsabilità altrui perché in questa vicenda non è assolutamente estranea”. La dirigente sindacale, inoltre, punta il dito contro il trattamento riservato ai lavoratori della logistica che, dice, “vivono troppo spesso in assenza di tutele, costretti in una condizione di moderna schiavitù. A Pieve Emanuele - conclude - va ristabilita la legalità altrimenti il conflitto resterà aperto”.


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