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sabato 18 aprile 2015

Fca, Sergio Marchionne Archivia Maurizio Landini




Fca, Sergio Marchionne:
 "I nostri dipendenti parteciperanno ai risultati dell'azienda". 
L'ad archivia Maurizio Landini

Un altro colpo al sindacalismo di Maurizio Landini, forse quello di grazia. Sergio Marchionne ha annunciato la partecipazione dei dipendenti di Fca ai risultati dell'azienda. La nuova politica retributiva è stata illustrata ai sindacati dall'amministratore delegato: "Questo nuovo sistema - dice - rappresenta un significativo passo in avanti nel coinvolgimento delle persone per raggiungere i risultati del piano industriale". Ma soprattutto rappresenta la fine di un'era, dice Marchionne: "Negli scorsi anni FCA ha dovuto fare i conti con un sistema di relazioni industriali stagnante basato su sterili contrapposizioni tra capitale e lavoro. Quei giorni sono finalmente finiti".

Non fa il suo nome, ma il riferimento tra le righe a Landini è racchiuso proprio in queste parole, nella contrapposizione "sterile" tra capitale e lavoro che il segretario della Fiom ha portato avanti nella sua lunga battaglia sindacale nella Fiat. Una battaglia che ha visto la Fiom da sola, tra le sigle sindacali dei metalmeccanici, nel portare avanti una dura presa di posizione nei confronti dei vertici dell'azienda. Ora, dice Marchionne, quell'éra è finita.

L'ad di Fca ha quindi promesso "vantaggi economici di assoluto rilievo", per i dipendenti italiani dell'azienda, "che deriveranno direttamente dal loro lavoro e dal loro impegno", ha quindi spiegato Marchionne. Il costo totale massimo per Fca del nuovo sistema retributivo, presentato questa sera dall'a.d Sergio Marchionne ai sindacati, sarà di oltre 600 milioni di euro. L'obiettivo, spiega Fca, "è far partecipare direttamente tutte le persone ai risultati di produttività, qualità e redditività nell'ambito del piano industriale 2015-2018".

Il nuovo sistema retributivo prevede due elementi addizionali al salario base. Il primo è un Bonus annuale che sarà calcolato sui risultati di efficienza produttiva dei rispettivi stabilimenti di appartenenza parametrati sul livello raggiunto nell'ambito del WCM (World Class Manufacturing). Questo compenso, pagabile agli inizi dell'anno seguente all'anno di esercizio, avrà un valore medio del 5% del salario base, e, in casi di over performance, potrà arrivare ad un massimo del 7,2%. Il secondo elemento variabile è collegato al raggiungimento dei risultati economici per l'area EMEA, inclusi i marchi premium Alfa Romeo e Maserati, contenuti nel piano strategico 2015-18. Il compenso totale per il periodo quadriennale è pari al 12% del salario base che potrà arrivare, in casi di over performance, al 20%.

Considerando la lunghezza temporale del piano, una parte del Bonus (pari al 6% del salario base) verrà pagata trimestralmente a partire già dal 2015. Agli inizi del 2019, una volta verificati i risultati, i lavoratori riceveranno il resto del Bonus che, ai massimi valori del piano, potrà quindi arrivare al 14% del salario base.

Per un dipendente di livello contrattuale medio, ad esempio un operaio specializzato, in caso di risultati conformi agli obiettivi, l'erogazione attesa ammonta a 1.400 annui per gli anni 2015, 2016 e 2017 e cresce fino a 2.800 euro nel 2018. In caso di risultato superiore alle attese, 
queste due erogazioni possono raggiungere rispettivamente 1.900 euro annui nell'arco 2015-2017
 e 5.000 euro nel 2018. 
Il sistema prevede, infine, in caso di mancato raggiungimento di ogni obiettivo, un'erogazione minima di 330 euro all'anno.

Quanto alle assunzioni, "le annunceremo quando avremo dettagli", ha detto Marchionne a proposito degli stabilimenti italiani del gruppo. Marchionne non ha voluto dire nulla sulla possibilità di produrre un secondo modello a Pomigliano oltre alla Panda. Quanto alla possibilità di fare un motore per l'Alfa a Mirafiori, si è limitato a dire "abbiamo appena annunciato due motori a Termoli".




Perché per i non addetti ai lavori il nuovo sistema retributivo può apparire come un fatto straordinario; per i lavoratori significa che le ferie, i permessi, la tredicesima, le indennità di turno, lo straordinario, il tfr, rimangono congelati - e lo saranno per sempre- insieme alla paga base su cui vengono calcolati.
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Fca-Cnh, il bonus variabile che piace all'azienda e cancella gli aumenti in paga base 
Sergio Marchionne ha annunciato il nuovo regime salariale per gli stabilimenti del gruppo. All'incontro – a carattere informativo – con i sindacati, non è stata invitata la Fiom-Cgil nonostante la richiesta indirizzata da tempo all'azienda di un confronto sulle questioni normative e salariali.
Da quanto apprendiamo dagli organi d'informazione, in modo assolutamente inedito l'Ad ha comunicato ai sindacati firmatari del contratto specifico aziendale quale sarà il sistema salariale con cui saranno retribuiti i lavoratori. Le organizzazioni sindacali presenti hanno preso atto, inaugurando un sistema di relazioni effettivamente «rivoluzionario» in cui l'azienda decide unilateralmente e i sindacati compiacenti aderiscono alla proposta.
Nel merito del futuro retributivo in Fca, stando alle cronache dei giornali, emerge che il salario sarà completamente variabile.

A oggi i lavoratori Fca e Cnh hanno una paga base inferiore ai lavoratori cui si applica il contratto Federmeccanica: un operaio di terzo livello Fca-Cnh guadagna mediamente 750 euro lordi annui di meno di un suo pari livello di un'altra fabbrica metalmeccanica.
La vera novità dell'annuncio di ieri è che questo divario non sarà più colmato e lo stipendio base fissato nel 2011 dal contratto specifico Fiat non sarà più aumentato. Ogni variazione salariale sarà decisa dalla direzione aziendale sulla base di parametri stabiliti dalla stessa Fca-Cnh e che ancora non si conoscono se non per titoli molto generi (produttività, qualità, redditività). Di fatto siamo alla conclusione di un percorso che cancella il contratto nazionale: c'era il contratto nazionale e la contrattazione aziendale, con questo sistema ci sarà un solo livello. E tutto questo al di fuori e contro l'accordo Confindustria-Sindacati che confermava i due livelli contrattuali:
in questo caso Fim e Uilm accettando questo sistema legittimano le aziende che vogliono uscire dal contratto nazionale.
In moltissime altre aziende metalmeccaniche italiane - anche di piccole e medie dimensioni - da oltre vent'anni il premio di risultato viene normalmente contrattato e distribuito ai lavoratori, con quantità anche superiori a quelli annunciati per Fca (non è chiaro se anche in Cnh), eventuali «bonus» sono aggiuntivi e non sostituiscono mai gli aumenti contrattuali in paga base. Questa sostituzione – unica nel suo genere in Europa - costituisce l'eccezionalità del sistema annunciato ieri dall'Ad di Fca-Cnh, proseguendo sulla strada del contratto specifico Fiat che ha comportato una perdita salariale per i lavoratori di 90 euro mensili nei soli ultimi due anni: dopo un lungo periodo di restrizioni e sacrifici arriva finalmente un incremento retributivo che però i lavoratori pagano pesantemente.
Perché per i non addetti ai lavori il nuovo sistema retributivo può apparire come un fatto straordinario; per i lavoratori significa che le ferie, i permessi, la tredicesima, le indennità di turno, lo straordinario, il tfr, rimangono congelati - e lo saranno per sempre- insieme alla paga base su cui vengono calcolati.
Nel sistema annunciato dall'Ad di Fca-Cnh il salario è legato esclusivamente all'utile aziendale e alla sua gestione da parte del management, a prescindere dalla prestazione lavorativa, dai suoi ritmi e dalle sue condizioni, con il dubbio che sia legato anche alla presenza sul posto di lavoro, facendo perdere qualunque autonomia e libertà alle lavoratrici e ai lavoratori e mettendo in gioco anche diritti fondamentali come la salute e la malattia.

A questo punto ci sembra chiaro cosa vuole l'azienda. Molto meno gli altri sindacati, vista la cancellazione di ogni ruolo contrattuale e la subordinazione alle decisioni unilaterali aziendali che un simile sistema comporta. L'annuncio fatto dall'Ad di Fca-Cnh disegna un futuro che cancella il ruolo del sindacato – riducendolo a spettatore notarile – e colpisce la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori costringendoli a rinunciare alla propria libertà in quanto persone indipendenti e autonome fingendone una presunta partecipazione ai destini aziendali su cui, invece, non hanno alcuna possibilità di parola.

Su queste basi abbiamo chiesto un incontro alla direzione aziendale e lanceremo una campagna di assemblee per discutere con lavoratrici e lavoratori.
fonte : Portale della FIOM-CGIL

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Con la nascita della “cosa” landiniana, sembra tornata di attualità la “sinistra sindacale”, come leva per una sinistra diversa, basata sul primato del sociale sul politico. Forse non sarà inutile ricordare la prima esperienza in questo senso, la sinistra sindacale degli anni sessanta-settanta, per ricavare qualche utile indicazione su esperienze già fatte...
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