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sabato 16 luglio 2016

Una nuova faccia della povertà, le famiglie giovani



Le famiglie in povertà assoluta in Italia sono un milione 582mila. Si tratta di oltre 4,5 milioni di persone: il 7,6% dei residenti in Italia. E’ quanto risulta dall’ultima indagine dell’Istat, che fotografa il dato più alto dal 2005.  L’incidenza della povertà assoluta rimane sostanzialmente stabile se la si misura in termini di framiglie, mentre aumenta se si contano gli individui.  Questo perché le famiglie più vulnerabili sono quelle giovani, con due figli o più, oppore tra le famiglie straniere numerose. Il dato nuovo si registra poi nell’aumento più marcato della povertà a Nord e nelle grandi città, dove si concentrano proprio questi soggetti più vulnerabili.

“Da un lato, contrariamente a quanto ci si poteva aspettare, la povertà aumenta malgrado l’economia in leggera ripresa. Evidentemente la cresita del Pil è troppo lenta per assorbire la povertà e aumentare soprattutto l’occupazione. La tendenza è confermata negli ultimi dieci anni, ma ci sono gruppi familiari per i quali il rischio aumenta. Si tratta di famiglie di giovani e famiglie straniere numerose, che subiscono di più la recessione”.

In questi ultimi mesi il governo ha preso dei provvedimenti contro la povertà, ma secondo questi dati non sembrano esserci stati dei miglioramenti.

“La misura principale è il bonus da 80 euro che riguarda soprattutto classi medio-basse e non le famiglie più povere. Proprio in questi giorni è in discussione la legge delega di contasto alle povertà è in discussione in aula. In realtà quindi il governo si sta muovendo solo ora nei confronto delle famiglie poveri. Nei prossimi mesi, a livello nazionale, dovrebbe entrare in vigore una prima misura quasi universale contro la povertà. Quasi universale perché riguarda solo famiglie con figlie o con disabili. E’ una novità importante. Lo stanziamento monetario ancora abbastanza limitato ma per la prima volta in Italia ci si sta muovendo in modo sistematico in collaborazione con gli enti locali per costruire una misura di reddito minimo”.

Rimanendo sui dati, colpisce l’incidenza in particolare al nord, 
in particolare con le famiglie di immigrati.


“Con la crisi, la povertà è cambiata, si è diffusa in tutto territorio nazionale. Prima le famiglie povere erano le famiglie numerose concentrate nel Sud. Ora il rischio è aumentato più al Nord e riguarda soprattutto le famiglie di immigrati, concentrate nelle città del Nord, e le famiglie numerose. Oggi in Italia un minore su dieci – che è tantissimo – è in povertà assoluta, mentre è stabile invece per chi ha più di 60 anni. Questo vuol dire che in dieci anni solamente la povertà in Italia ha totalmente cambiato faccia”.

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