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lunedì 12 dicembre 2016

850 morti bianche da gennaio a ottobre 2016


Infortuni sul lavoro
Un guerra silenziosa: 850 morti in 10 mesi e senza l'uso di armi se non il capitale.

EMILIA ROMAGNA, VENETO E LOMBARDIA SONO LE REGIONI CHE CONDUCONO LA TRAGICA CLASSIFICA DEGLI INCIDENTI MORTALI SUL LAVORO REGISTRANDO RISPETTIVAMENTE 77, 72 E 66 VITTIME.

Continua il dramma delle morti bianche in Italia come si evince dall’ultima analisi condotta dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering sulla base di dati INAIL: sono infatti 632 gli infortuni mortali avvenuti in occasione di lavoro e 218 quelli accaduti in itinere da Gennaio ad Ottobre 2016.

Unico dato confortante è il decremento della mortalità pari al 13,3% (97 casi) rispetto all’anno precedente, il 2015, che contava, nello stesso periodo, 
729 casi di incidenti mortali in occasione di lavoro.

Da un punto di vista regionale, l’Emilia Romagna continua ad essere in prima posizione nella triste graduatoria delle morti bianche con 77 decessi, seguita dal Veneto con 72 vittime e dalla Lombardia con 66 incidenti mortali.
La Valle d’Aosta continua a rappresentare l’eccezione con alcun caso registrato.

Il Sud Italia risulta essere la macro area più colpita dal dramma delle morti bianche con 138 vittime e un indice di incidenza sugli occupati pari al 40,2%, 
seguito dal Nord Est con 104 casi (34%).

Vercelli guida invece la classifica provinciale per casi totali di infortuni mortali sul lavoro con un totale di 31 vittime registrate, seguita da Trento e Monza Brianza (19 casi).

Il settore economico delle costruzioni conta il maggior numero di morti (96 pari al 15,2% del totale dei casi di morte in occasione di lavoro), seguito dalle attività manifatturiere con 84 decessi (pari al 13,3% del totale) e dal settore del trasporto 
e magazzinaggio (77 casi pari al 12,2%).

Nel periodo considerato si calcolano inoltre 97 stranieri deceduti (il 15,3% del totale) e 42 donne. Il 32,9% di tutte le morti rilevate in occasione di lavoro è rappresentato dalla fascia d’età compresa tra i 45 e i 54 anni, tuttavia l’incidenza più elevata della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa, coinvolge gli ultra sessantacinquenni.


Ci auguriamo che il comunicato e le tabelle statistiche possano diventare un utile strumento di lavoro per Voi e possano contribuire a diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro.

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