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mercoledì 12 febbraio 2020

Strage fascista e di Stato 2/8/1980 Bologna


Strage fascista e di Stato 2/8/1980 Bologna


La strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna

La Procura di Bologna ha chiuso le indagini sulla strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna, 85 morti 200 feriti, la più grave strage terroristica della storia italiana.

Per gli inquirenti bolognesi i colpevoli che si aggiungono a quelli già condannati sono:

Paolo Bellini fascista di Avanguardia nazionale, esecutore.

Licio Gelli fascista della Repubblica di Salò, capo della Loggia P2, mandante.

Umberto Ortolani banchiere e bancarottiere, finanziatore e mandante.

Federico D’Amato, prefetto e capo dei servizi segreti legato alla CIA, mandante e depistatore.

Mario Tedeschi, fascista della Repubblica di Salò senatore del MSI del fucilatore Almirante a cui si vogliono dedicare strade, mandante.

Questi nomi confermano ciò che abbiamo sempre denunciato, la strage, come tutte le altre che hanno insanguinato il paese per un decennio, fu di mano fascista e con mandanti nel sistema di potere e nello Stato, con complicità e coperture nella NATO e negli USA.

A questo bisogna aggiungere che il presidente Cossiga fu a sua volta responsabile di un vergognoso depistaggio sulla strage di Bologna, indicando nei palestinesi e in chi era vicino a loro i responsabili di essa. E poi mai bisogna dimenticare che alla Loggia P2 appartennero politici, generali, giudici, affaristi vari, giornalisti, uno dei quali, Berlusconi, è stato a lungo capo di governo nella seconda repubblica. Che guarda caso ha finito per assomigliare sempre più a quella delineata da Licio Gelli nel suo Piano di Rinascita Democratica.

In questo paese dove trionfano ufficialmente i falsi ricordi e la vuota memoria, sarebbe necessaria che la storia del golpismo fascista e di Stato che insanguinò il paese diventasse STORIA.

Questo paese non sarà mai immune dal fascismo vecchio e nuovo fino a che non avrà il coraggio di ricordare e condannare almeno nella memoria gli autori, i mandanti, i complici, delle stragi che hanno colpito non solo le persone, ma la democrazia. E poi c’è bisogno di pulizia sulle viltà, sugli opportunismi, sui giochi di potere che hanno permesso agli assassini di farla franca e di morire sereni nel proprio letto.

La strage è fascista e di Stato e tanti, troppi non hanno voluto dirlo quando sarebbe più servito.
Dopo quarant’anni diciamolo ora.

di Giorgio Cremaschi (Potere Al Popolo)

Fascisti in combutta con Gelli, P2


Fascisti in combutta con Gelli, P2 e 007: la nuova indagine sulla strage di Bologna apre nuovi scenari
È giunta dunque a conclusione l'indagine nata dai dossier presentati dall'associazione dei familiari delle vittime del 2 agosto, attentato che fece 85 morti e 200 feriti.

La nuova inchiesta sulla Strage di Bologna del 2 agosto 1980 è stata chiusa dalla Procura di Bologna con la notifica di quattro avvisi di fine indagine. Tra i destinatari ci sono Paolo Bellini, ex An, ritenuto l'esecutore dell'attentato in concorso con Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D'Amato e Mario Tedeschi. Sono tutti deceduti e sono ritenuti mandanti, finanziatori e organizzatori della strage, oltre che in concorso con i Nar già condannati. Altri tre avvisi riguardano ipotesi di depistaggio e falsità ai pm.
Gli altri tre indagati sono Quintino Spella e Piergiorgio Segatel, per depistaggio, mentre Domenico Catracchia risponde di false informazioni al pm al fine di sviare le indagini in corso.
È giunta dunque a conclusione l'indagine nata dai dossier presentati dall'associazione dei familiari delle vittime del 2 agosto, attentato che fece 85 morti e 200 feriti. Inizialmente archiviata contro ignoti dalla Procura ordinaria, è stata avocata a ottobre 2017 dalla Procura generale che è arrivata a queste contestazioni.




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Rita Pavone

Affari e residenza in Svizzera:   trasloca anche l’etichetta discografica

Affari e residenza in Svizzera:
trasloca anche l’etichetta discografica «Nel mio piccolo»

QUINDI NON E' ITALIANA

La villa dove abita Rita Pavone è molto bella, immersa nel verde prealpino, a un tiro di schioppo da Cernobbio e dal lago di Como. Però è in Svizzera. La cantante, 74 anni, è pronta per tornare a Sanremo. L’ultima apparizione la fece a 26 anni. Ha venduto decine di milioni di dischi e partecipato a innumerevoli trasmissioni e film.

Affari svizzeri
La società che incassa i guadagni e i diritti della sua attività si chiama «Nel mio piccolo» ed è intestata («socia e gerente») a «Rita Ori Filomena Merk-Pavone, da Breggia, in Morbio Superiore». Cioè sempre lei (Merk è il cognome del marito Ferruccio, in arte Teddy Reno) ma nella puntuale e burocratica completezza dell’anagrafe societaria. Svizzera anche quella. Breggia infatti è un comune del Canton Ticino, Morbio una sua frazione (3 chilometri dal confine, poco di più da Como) e dunque la società è di nazionalità elvetica. La sede è sempre a Morbio, presso i figli della coppia, Alessandro e Giorgio Merk, quest’ultimo tra l’altro, autore del pezzo che l’ex Gianburrasca canterà all’Ariston.




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Donald Trump fa Esplodere Tombe dei Nativi Americani

Donald Trump fa Esplodere Tombe dei Nativi Americani


 In un’area protetta dall’Unesco per costruire il muro al confine col Messico

I lavori interessano la riserva naturale dell'Organ Pipe Cactus National Monument, in Arizona. Il presidente americano ha invocato motivazioni di sicurezza nazionale, potendo così aggirare le leggi a tutela dei beni culturali e paesaggistici.

Esplosioni all’interno della riserva naturale dell’Organ Pipe Cactus National Monument, protetta dall’Unesco, in Arizona, che colpiscono anche antichi siti di sepoltura dei nativi americani. Ad autorizzarlo è stata l’amministrazione guidata da Donald Trump allo scopo di costruire quasi 70 chilometri del muro di separazione tra Stati Uniti e Messico, fortemente voluto dal presidente americano. Dopo la denuncia delle comunità locali e delle associazioni, anche le autorità hanno confermato che “esplosioni controllate” sono già iniziate nella zona. Niente hanno potuto le leggi a tutela dei beni culturali e paesaggistici,
visto che il tycoon ha invocato motivazioni di sicurezza nazionale.

A esporsi per primo contro la decisione dell’amministrazione è stato Raul Grijalva, Deputato democratico dell’Arizona a capo del Comitato sulle risorse naturali della Camera, che ha parlato di un atto “sacrilego”, spiegando che le autorità non si sono nemmeno preoccupate di avvertire la tribù locale Tohono O’odham. È proprio in questi luoghi, ha poi spiegato, che i nativi americani locali seppellivano i corpi dei rivali Apache, in segno di rispetto. Ed è sempre in quell’area che sono stati ritrovati manufatti risalenti a 10mila anni fa.

A preoccupare i movimenti ambientalisti, però, non sono solo i danni ai siti di sepoltura, ma anche quelli alle falde acquifere e le conseguenze sulle specie selvatiche che popolano la zona desertica, diventata famosa perché esempio di ecosistema intatto tipico del deserto del Sonora. E ad essere distrutti, hanno riferito i locali, sono stati anche degli antichi cactus che caratterizzano l’area e che per i nativi rappresentano la reincarnazione dei propri avi.

Oltre ai morti ci sono i feriti, che spesso restano menomati: alcuni esperti calcolano che, per ogni   persona morta in guerra, altre 10 restino ferite. Ciò significa che i feriti provocati dalle guerre Usa   ammontano a centinaia di milioni...


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persona morta in guerra, altre 10 restino ferite. Ciò significa che i feriti provocati dalle guerre Usa
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https://cipiri1.blogspot.com/2020/02/dal-1945-ad-oggi-gli-usa-sono-stati.html

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martedì 11 febbraio 2020

Approvato in Spagna l’aumento del Salario Minimo 950 euro al mese per 14 mensilità


Approvato in Spagna l’aumento del Salario Minimo 950 euro al mese per 14 mensilità


E’ stato approvato in Spagna l’aumento del salario minimo: il Consiglio dei Ministri, ha dato il via libera all’accordo concluso due settimane fa in una riunione tra il Ministro del Lavoro, i sindacati e i datori di lavoro. Il segretario generale della Confederación Sindical de Comisiones Obreras, Unai Sordo, afferma che l’accordo raggiunto per aumentare il salario minimo interprofessionale è “un importante accordo che trasferisce il miglioramento economico alle persone con salari più bassi, a coloro che hanno sofferto di più a causa della crisi e che sottolinea l’importanza del dialogo sociale come strumento fondamentale per costruire consenso attorno al miglioramento
 delle condizioni della maggioranza della società.”

Circa due milioni di lavoratori beneficeranno dell’aumento del 5,5%, presentato dall’esecutivo come il primo successo del Governo di coalizione di Socialisti e Podemos.

L’aumento porta la remunerazione a 950 euro per 14 mensilità, quasi 400 euro in più rispetto al 2007 e avrà effetto retroattivo a partire dal 1 gennaio. Il governo si propone di portarlo a 1000-1200 euro entro fine legislatura, scrive “La Vanguardia”.

Nel 2019, Pedro Sánchez era già stato fautore del più grande aumento del salario minimo negli ultimi tempi, pari al 22,3%, portandolo a 900 euro.

Il Governo ha annunciato anche la volontà di aumentare le pensioni e di portare, entro fine mandato, il salario minimo al 60% dello stipendio medio, il che equivarrebbe a circa 1.200 euro.


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mercoledì 5 febbraio 2020

Ai Votanti di Salvini o Meloni


Ai Votanti di Salvini o Meloni


Caro cittadino, che hai intenzione di votare Salvini o Meloni, lascia che ti dica alcune cose: nulla ti sarà dato indietro per la fiducia che poni, se non supposte per curare l'amarezza di promesse vane, avrai perso anche il tempo per segnare la scheda elettorale, ti useranno come vuoto a perdere, prima ti bevono l'anima e poi ti gettano via, com'è successo in Sardegna, Basilicata, Molise, Abruzzo, Umbria, Liguria, Sicilia.
Tu sei migliore di Salvini e Meloni, sei migliore dei loro pensieri, non lasciarti depredare da slogan vuoti, pieni di nulla, non accettare la superficie ma prova a vedere oltre.
Come puoi seguire un personaggio che tra i suoi valori, prima della solidarietà, dei beni comuni, del rispetto per i lavoratori, per la diversità, per gli animali, per l'ambiente, ci mette il Parmigiano..., sarà buonissimo, ma non credo sia un valore di pari merito a ideali irrinunciabili. Come puoi adorare chi usa la Madonna per compiacimento e non conosce i passi del Vangelo dell'ama il tuo prossimo come te stesso? Di uno che tradisce la fiducia e se la beve in una risata tra un mojito e un culo ballerino?
Caro cittadino, non aver timore della tua insicurezza, non delegare le tue paure a chi promette i coprifuoco, se di leggi contro la criminalità e la corruzione è il primo a disconoscerle, di uno che ha stretto mani ai familiari delle vittime del Ponte Morandi, gonfiandosi il petto e la bocca di parole false, e adesso difende le concessioni ai Benetton!
Caro cittadino, non scambiare la fiducia con chi compra le tue incertezze, non sarai mai felice se non apri la mente ad orizzonti nuovi, non restare legato ad una storia che ha perso, a chi ha governato l'Italia votando leggi vergogna, a chi ha fatto salire sul loro carro la peggiore casta amministrativa che ancora domina una burocrazia asfissiante e complice di poteri mafiosi! A chi oggi si è mascherato con la tua rabbia e te la rivende come nuova, quando tu sai bene che è già stata usata!
Caro cittadino esci dalla ruota dei criceti, alza lo sguardo, che il cielo è pieno di stelle, non hanno mai rubato nulla, avranno anche dei difetti, ma fanno il possibile per brillare al meglio anche per te, in attesa che tu apra gli occhi per vedere, occhi che altri ti dicono di tenere chiusi,
mentre ti fottono l'anima per saziare la loro.



Test Antidroga per i Parlamentari, a cominciare da   Matteo Salvini e Giorgia Meloni.


Test Antidroga per i Parlamentari, a cominciare da
 Matteo Salvini e Giorgia Meloni. E' la 'sfida' che il sottosegretario Stefano Buffagni lancia ... 
https://cipiri4.blogspot.com/2020/03/salvini-e-meloni-facciano-test-antidroga.html
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Lega vota No a Parità di Salario tra Uomini e Donne


Lega vota No a Parità di Salario tra Uomini e Donne


“Cosa faresti se ti imponessero di lavorare gratis per due mesi mentre i tuoi colleghi continuano a guadagnare? Non è fantascienza, ma quello che accade alle donne in Europa, colpa del cosiddetto gender pay gap, il “divario salariale di genere”. Per questo il Parlamento europeo ha votato oggi una risoluzione che chiede alla Commissione misure vincolanti per contrastarlo. La proposta ha raccolto il consenso bipartisan di tutte le forze, a eccezione della Lega
 e alcuni eurodeputati dell’est Europa che l’hanno bocciata.”


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Prorogato il Memorandum Italia-Libia

Prorogato il Memorandum Italia-Libia

Migranti. Prorogato il controverso memorandum Italia-Libia, le Associazioni Protestano

Rinnovo Automatico Senza le Modifiche Sollecitate al Governo dalle Associazioni

Domenica 2 febbraio il memorandum Italia-Libia, firmato nel 2017, è stato prorogato automaticamente alle stesse condizioni, per altri tre anni. Si tratta del memorandum stipulato durante il governo Gentiloni, e che i successivi governi Conte hanno mantenuto finora: esso ha "regolato" la politica tra i due Paesi in tema di immigrazione, stabilendo una stretta collaborazione con la Guardia costiera libica, i cui membri sono stati accusati ripetutamente dalle agenzie Onu di traffico e detenzione di esseri umani.

Lo stesso memorandum, negli stessi tre anni, è stato condannato dalle organizzazioni e dalle agenzie internazionali per i diritti umani per il rischio che rappresenta per la tutela dei diritti delle persone migranti. Nei giorni scorsi sia le ong sia il Consiglio d'Europa si erano appellati all'Italia chiedendo di sospendere l'accordo.

Il governo però rassicura: il rinnovo automatico non preclude l'avvio dei negoziati con Tripoli, preannunciati l'11 novembre dal premier Conte alle controparti libiche.

Il viceministro degli Esteri: «Il negoziato con Tripoli procede anche dopo il 2 febbraio. In mare tornino le navi militari. Ma stop alla criminalizzazione delle Ong»

Non è ancora partito il negoziato Roma-Tripoli per rivedere il controverso memorandum d’intesa siglato tre anni fa. Ma il viceministro degli Esteri Marina Sereni assicura: «Non è vero che dopo il 2 febbraio non ci saranno margini di manovra. C’è invece la possibilità e la volontà di rivedere il memorandum e potremo farlo anche dopo quella data. Qualsiasi ragionamento, però, non può prescindere dalla situazione sul terreno».

Finora cosa è stato fatto per tentare la rinegoziazione?
L’1 novembre, come aveva annunciato il premier Conte, abbiamo attivato il meccanismo per modificare l’intesa. Lo abbiamo fatto con una nota verbale inviata alle controparti libiche facendo sì che la procedura prosegua anche dopo il 2 febbraio.

Cosa intendete proporre alla Libia?
Il governo italiano ha avviato il lavoro istruttorio (che coinvolge sia il ministero degli Interni sia gli Esteri) per proporre modifiche. Abbiamo consultato agenzie Onu come Oim e Acnur-Unhcr e raccolto opinioni dal mondo delle Ong. Di certo al primo posto
 c’è la richiesta del rispetto dei diritti umani.

Da Tripoli quali segnali sono arrivati?
A noi risulta che i libici hanno attivato una loro commissione per valutare e proporre modifiche al memorandum, ma conosceremo i contenuti solo quando verrà avviato il tavolo negoziale.

Quando accadrà?
Non dipende solo da noi. Penso che si possa fare rapidamente. Ma le condizioni sul terreno sono complicate. Purtroppo gli impegni presi alla Conferenza di Berlino non sono stati rispettati. Senza una tregua e un cessate il fuoco durevole – violato dai bombardamenti del generale Haftar e dalle interferenze di Paesi come la Turchia che riforniscono di armi e uomini il fronte del premier al-Sarraj – non è facile avviare un percorso verso la stabilizzazione.

L’Italia cosa chiederà a Tripoli?
Per noi è essenziale la radicale riforma delle modalità di trattamento dei migranti. Conosciamo le denunce dell’Onu e tutte le accuse riferite a innumerevoli violazioni dei diritti umani, sia nei centri di detenzione illegali che in quelli ufficiali. Certo non abbiamo “competenza” sulle prigioni clandestine, ma sulle strutture ufficiali proporremo una serie di questioni che riguardano le condizioni di vita.

Ma l’Onu suggerisce di chiuderli quei centri.
Credo che vadano del tutto superati. Alcuni devono essere chiusi. Altri, che le stesse organizzazioni internazionali ci dicono di difficile cessazione in tempi rapidi, vanno totalmente rivisti. Nel frattempo le persone detenute devono essere trattate secondo gli standard internazionali sui diritti umani e dobbiamo fare in modo che la vita all’interno di quelle strutture non sia segnata da violenza e disumanità. Chiederemo che le agenzie umanitarie siano autorizzate a entrare nei centri senza condizionamenti e di stabilire, fra l’altro, le caratteristiche e le credenziali di chi si occupa dei migranti. Dal singolo membro della Guardia costiera libica agli operatori nei centri di detenzione. Dobbiamo sapere chi abbiamo davanti e, pur con tutte le difficoltà che vi sono in Libia, non possiamo accreditare personaggi ambigui.

Nelle settimane scorse si era parlato di una possibile missione Ue in Libia, con Marco Minniti quale inviato speciale di Bruxelles. A che punto è questo piano?
Mi sembra che il tema dell’inviato Ue non sia più sul tavolo. Non ci sono stati sufficienti consensi per andare avanti su quella strada.

Torneranno le navi militari nel Mediterraneo?
L’ipotesi allo studio – se ne sta occupando il Consiglio affari esteri europei e vi sono riunioni tecniche a livello di ambasciatori e alti funzionari – è quella di riesaminare la missione Sophia, rifocalizzando il mandato. E per farlo occorrerà un dispositivo navale.

Tornerà anche la pace con le Ong che salvano i profughi?
Per quanto non si tratti di un tema che attiene alla Farnesina, voglio ringraziare il ministro Luciana Lamorgese che sta lavorando su questo terreno su scala europea cercando di ottenere anche dai colleghi Ue l’apertura di una fase nuova. E i primi risultati, per quanto non definitivi, si sono visti soprattutto sul tema della redistribuzione.

Però i decreti sicurezza restano in vigore. Quando verranno modificati?
Noi vogliamo, semmai, un nuovo decreto, che salvaguardi la legittima domanda di sicurezza dei cittadini ma superi i decreti Salvini, eliminando le norme insensate che avevano lo scopo di criminalizzare salvataggi.




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