Laureata in…
Isola dei cassintegrati
Una giovane studentessa, Iris Soma, classe 1985, si è laureata in Scienze Politiche alcuni giorni fa scegliendo il nostro blog come caso di studio per la sua tesi di Sociologia delle Reti. Per noi tutti questa è una grande soddisfazione, un riconoscimento ulteriore del lavoro svolto fino ad ora, che giunge proprio pochi giorni dopo aver ricevuto il premio di giornalismo Eretici Digitali. Abbiamo fatto alcune domande ad Iris:
Come ti è venuta l’idea di scegliere “L’isola dei cassintegrati” come caso di studio?
L’idea nasce dopo aver assistito al convegno Attori, spazi e forme di partecipazione politica, organizzato dalla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Sassari nel maggio del 2010. A questa giornata di studio hanno partecipato gli operai cassintegrati della Vinyls di Porto Torres che occupavano l’Asinara e gli ideatori del blog e del gruppo Facebook “L’isola dei cassintegrati”: Michele e Marco.
Cosa ti ha incuriosito particolarmente?
Il punto di partenza che mi ha spinto a interessarmi al gruppo è stata l’originalità della lotta: la loro era una provocazione suggestiva, perché insisteva sull’esistenza dell’Italia dei famosi e di quella di chi sta perdendo il posto di lavoro. Esempio di una crisi più generale che riguarda l’industrializzazione sarda e i suoi “poli”. Gli operai facevano parlare di loro non più attraverso l’occupazione di aeroporti, ma usando i confessionali che quotidianamente il “tiranno” e gli altri lasciavano sul blog e sul gruppo FB, come un vero reality show.
Hai trovato una qualche resistenza o anche a livello accademico si è colta l’originalità di un argomento che ha rivoluzionato il modo di lottare per i propri diritti?
Ad essere sincera non ho trovato alcuna resistenza, anzi, la professoressa Laura Iannelli è stata entusiasta della scelta, considerando L’isola dei cassintegrati un’esperienza interessante per molti aspetti comunicativi.
Ed ora che ti sei laureata… cosa farai “da grande”?
Beh adesso come prima cosa auguro agli operai di ritornare “finalmente” al loro posto di lavoro. In secondo luogo, sono figlia di operai, come potrei non interessarmi ai problemi dei lavoratori?
di Claudia Sarritzu
http://www.isoladeicassintegrati.com/
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