Svizzera, cercasi lavoratori disperatamente
Se in Italia la disoccupazione continua ad aumentare,
nella vicina Svizzera le imprese cercano personale disperatamente.
Lo dimostra tra l’altro l’indice Adecco, cresciuto del 10% nel primo trimestre a 118 punti, un dato record. Rispetto a un anno fa l'Adecco Job Market Index, elaborato con l’università di Zurigo, fa registrare una crescita del 21%. Le offerte di impiego sono aumentate in tutte le regioni e per tutte le professioni. Secondo gli esperti, l'evoluzione è troppo marcata per essere dovuta solo all'abituale ripresa primaverile. Il balzo nel primo trimestre dell'anno è stato particolarmente marcato nella Svizzera centrale (+24%) e nel Nordovest (+18%) del paese. Più moderata l'evoluzione nella regione di Zurigo (+8%), nella Svizzera orientale (+7%) e sull'arco lemanico (+6%). Il Ticino non è stato considerato nell'inchiesta. La ricerca di manodopera è particolarmente forte nel settore alberghiero e della ristorazione (+20%), così come per le professioni d'ufficio e amministrative (+19%). Anche la domanda per quadri e dirigenti è aumentata in modo deciso (+18%).
Nuove norme sull’immigrazione, il timore delle imprese elvetiche. Circa la metà delle aziende svizzere teme conseguenze negative in relazione all'iniziativa sull'immigrazione di massa: lo sostiene un sondaggio condotto dagli economisti di Ubs su 385 società. Le imprese elvetiche temono che, con un contingentamento dei lavoratori stranieri, dovranno far fronte a maggiori difficoltà nel trovare personale qualificato, ciò che spingerà verso l'alto i salari.
Per i ricercatori di Ubs il problema della carenza di manodopera potrebbe aggravarsi già nei prossimi anni, a seconda di come verrà configurato il futuro regime dell'immigrazione. Una soluzione potrebbe essere aumentare la partecipazione al mondo del lavoro da parte delle donne e delle persone più anziane. Nella definizione dei contingenti sarà imperativo tenere conto delle forti disparità regionali. In termini assoluti, l'immigrazione si concentra per il 45% nei cantoni Zurigo, Ginevra e Vaud.
Le zone di confine, inoltre, sono fortemente dipendenti dai frontalieri: nel Giura e in Ticino quasi tutti i nuovi posti di lavoro creati sono stati occupati da personale residente all'estero. Ma anche a Ginevra quasi la metà dei nuovi impieghi è stata affidata a frontalieri. Visto che l'attuazione della nuova normativa sull'immigrazione produrrà i primi effetti significativi solo tra due o tre anni, gli economisti di Ubs rimangono però ottimisti sull'andamento congiunturale a breve termine. Per quest'anno è attesa una crescita economica del 2,1%, che salirà al 2,4% nel 2015.
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