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mercoledì 14 giugno 2017

Sfruttato coi voucher, a 21 anni ho perso tre dita


'Sfruttato coi voucher, a 21 anni ho perso tre dita che nessuno mi ridarà'

In vista della manifestazione nazionale di sabato la CGIL porta il caso simbolo di un uso distorto dei voucher e lancia un appello al governo che dopo averli abrogati è pronto a reintrodurli: 'Fermatevi'


Micha oggi ha a 22 anni. Ne aveva 21, nel settembre scorso, quando ha perso tre dita che nessun risarcimento potrà ridargli. Le ha perse mentre stava lavorando in una ditta metalmeccanica di Bastiglia, condotta a livello famigliare, dove unico dipendente è il figlio della titolare, dove con la promessa di un contratto mai visto aveva lavorato per quasi un anno, in due periodi differenti, facendo di tutto e, ciò che è peggio, tutto ciò che con i voucher (con i quali era pagato), non si potrebbe fare: un lavoro dipendente e, nel suo caso, anche specializzato. Fino a quella mattina del 22 settembre scorso. Quando le dita, all'inizio di una giornata che probabilmente sarebbe durata ben più di 8 ore, gli rimasero sotto quella maledetta pressa che, conferma lo stesso Micha, 'non aveva nemmeno gli strumenti di protezione che oggi tutte le macchine di quel genere hanno e devono avere. Per il rumore, mi ero dovuto comprare anche le cuffie a mie spese' - ci dice.  Da qui la denuncia al patronato e all'ispettorato del lavoro dove emerge che la ditta, due giorni prima dell'infortunio, avrebbe stipulato un contratto di apprendistato. Con il particolare, non indifferente, che Micha non aveva mai visto né firmato. 'E' evidente - spiegano i sindacalisti durante la conferenza stampa alla camera del lavoro - per tentare di coprirsi dalle conseguenze dell'infortunio e perchè non emergesse l'anomalo rapporto di lavoro a voucher avuto con Micha'.


Una storia, la sua, che viene portata oggi alla ribalta dalla CGIL in vista della grande manifestazione nazionale di sabato, a Roma. Per contrastare contro il provvedimento del governo che 'dopo avere abrogato i voucher - si legge nel volantino - di fatto in barba ad un referendum firmato da milioni di cittadini, li ha fatti riemergere. Al punto da fare parlare la CGIL di schiaffo alla democrazia, con tanto di hashtag. 


Un caso che nonostante la sua gravità, non  sarebbe eccezionale, anzi per la CGIL è emblematico di un uso distorto e fuori controllo dei voucher che interessa, purtroppo, tante realtà aziendali modenesi. 'Le denunce non sono tante - afferma Claudio Riso della segreteria - ma le segnalazioni abbondano'. Come quelle della cresta che, oltre ad un utilizzo distorto, verrebbe fatta sui buoni. E che anche Micha ci conferma averlo riguardato. 'Io non solo non ho mai visto il contratto che mi hanno detto che c'era, e che guarda caso è apparso al momento dell'infortunio, ma non ho mai visto nemmeno i voucher. Era la titolare che mi accompagnava in tabaccheria a scambiarli e alla fine, di quei contanti, anziché 7,5 euro all'ora me ne dava circa 5,5'.


Parola di Micha simbolo di una vicenda e di una situazione che denoterebbe, se verificate, gravi responsabilità e che ora spetterà alla giustizia amministrativa e penale misurare in termini giudiziari. Lì, sul tavolo della CGIL e nelle mani che Micha in parte nasconde ed in parte mostra come segno del suo dramma, c'è la vicenda sindacale e soprattutto umana. Di un ragazzo che oggi desidera solo di avere una vita normale, di lavorare onestamente e di coltivare i suoi sogni. Che in un primo tempo erano quelli di lavorare e studiare, alle scuole serali. 'Pensavo che avrei potuto farcela, ma le tante ore passate in quella ditta, anche 12, non mi permettevano di fatto di frequentare la scuola. Avevo bisogno di lavorare e accettai ma oggi non lo rifareri e a qualsiasi ragazzo direi di non accettare condizioni simili. Non sono contrario ai voucher anzi per lavori occasionali possono servire. Se li avessero utilizzati per lavori occasionali e non continuativi e riguardanti l'attività della ditta, come invece è stato fatto, non ci sarebbero stati problemi. Invece mi facevano fare di tutto, dal magazzino, al controllo delle macchine, all'uso della pressa. Il cui utilizzo gli è costato tre dita. E queste cose, in quelle condizioni, nel 2017, non devono succedere' 


E adesso?


La Cgil, con il patrocinio di un pool di avvocati (Ernesto Giliani, Annalisa Bova e Fabrizio Fiorini, Gabriella Cassibba, Yuri Trovato e Laura Caputo) ha avanzato la causa di lavoro per il riconoscimento dell’illegittimità del lavoro a voucher e il riconoscimento del rapporto di lavoro dipendente dal 2015. 

Gli avvocati presenti stamattina in conferenza stampa hanno spiegato che chiederanno al giudice del lavoro di pronunciarsi sulla richiesta di regolarizzazione piena del lavoratore, quindi non con la formula dell’apprendistato con la quale l’azienda ha “regolarizzato” il lavoratore alla Dtl con data 19/9/16 (tre giorni prima dell’infortunio), ma presentata successivamente (domanda che al lavoratore non risulta peraltro aver mai firmato). 

La richiesta della Cgil per il tramite degli avvocati è quella del riconoscimento della prestazione di lavoro subordinato a tempo indeterminato, visto che Nesterenko aveva un normale orario da operaio (lavorava anche 17 ore al giorno),  era in condizione di subordinazione gerarchica rispetto al datore di lavoro, era inserito nelle modalità operative dell’azienda, e riceveva una retribuzione mensile.


Insomma i voucher così utilizzati erano un abuso, per non dire sfruttamento. Ed è su questo che la CGIL riparte per lanciare il suo appello al governo affinché il cosiddetto “Libretto famiglia” per i piccoli lavori domestici e il contratto “Presto” per le aziende sino a 5 dipendenti non diventi legge.


“Si tratta di forme altrettanto precarie e con ancor minori tutele previdenziali e assicurative rispetto ai vecchi voucher, e che ancor più rispetto a prima si possono prestare ad abusi e nascondere lavoro nero” ha detto spiegato stamattina in conferenza stampa Claudio Riso della segreteria Cgil. 

L’anno scorso erano state raccolte oltre 1 milione e mezzo di firme (oltre 35.000 in provincia di Modena) per chiederne l’abrogazione con referendum, ammesso dalla Corte costituzionale e fissato per il 28 maggio 2017. Referendum poi cancellato dall’intervento legislativo del Governo, che però ora, con un atto di inedita e inaudita violenza costituzionale e con un vero e proprio #schiaffoallademocrazia. 

Per evitare abusi come quelli del passato, e il forte rischio di riproposizione in futuro, la Cgil chiama tutti alla grande manifestazione di sabato 17 giugno in piazza San Giovanni a Roma, manifestazione che si preannuncia un momento di alta partecipazione e protesta contro i nuovi voucher e contro l’attacco alla democrazia'.


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