DIRITTI SINDACALI : LA CGIL DI CAMUSSO PARTE CON LA MARCIA INDIETRO
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La via “pattizia” è la malattia non la cura. Serve una legge che rimetta il diritto di scegliere nelle mani dei lavoratori
La proposta di definire per via 'pattizia' le regole sulla democrazia sindacale, avanzata dalla neo segretaria generale della CGIL Susanna Camusso, è un salto indietro nel tempo che, se possibile, peggiora le stesse posizioni di Epifani.Appare ovvio che si tratta di una proposta tutta orientata alla 'ritrovata' unità sindacale con CISL e UIL e funzionale al nuovo Patto Sociale con Governo e Confindustria.Attualmente vige nel nostro paese un vero e proprio regime sindacale che nella totale assenza di diritto normativo regala al padronato la scelta di dare e togliere i diritti a seconda di quanto le organizzazioni sindacali siano 'gradite' e disposte alla 'collaborazione'.Non sarà certo un accordo tra CGIL-CISL-UIL, che hanno tutto l’interesse a mantenere il loro monopolio della rappresentanza, a restituire democrazia, libertà sindacali e diritti ai lavoratori. Si tratterebbe di un abito tagliato su misura dei sindacati collaborativi, come il precedente accordo del 1993, che ha stabilito addirittura una quota fissa di un terzo delle RSU riservata ai sindacati firmatari, a prescindere dai voti e dal consenso ricevuto.A nostro avviso la via 'pattizia' è la malattia, non la cura.La vera soluzione per la democrazia e la rappresentanza sindacale è una legge giusta, che tolga il monopolio ai sindacati collaborativi e concertativi e che rimetta nelle mani dei lavoratori la scelta dei propri rappresentanti e le decisioni su piattaforme e accordi.Di questo parleremo nel Convegno nazionale, organizzato per il 18 novembre insieme al Forum Diritti Lavoro, presso il Capranichetta in Piazza di Monte Citorio a Roma.
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