Porta 22: così Barcellona batte la crisi
Una banca dati che realizza corsi formativi,
valorizza le attitudini e trova lavoro.
In Spagna è possibile
e grazie a Zingaretti lo sarà anche in Italia.
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Da Barcellona
Porta 22 per orientare i cittadini al mondo del lavoro.
Si chiama Porta 22 e a Barcellona è diventata un vero e proprio baluardo contro la crisi economica, specialmente contro quella occupazionale. Si tratta di un’agenzia municipale di formazione, orientamento e occupazione che, a differenza dei tentativi portati avanti in molti paesi fra cui il nostro, funzione. A dirlo sono i numeri: circa il 64% dei disoccupati, per la maggior parte ultraquarantenni, trova una nuova occupazione grazie all’imponente sistema gestito, ironia della sorte da un giovane italiano, il trentaseienne Lorenzo Di Pietro. Ma come funziona il miracolo barcellonese?
Il cuore pulsante dell’attività un sofisticato software con il compito di incrociare domanda e offerta del mondo del lavoro. In pratica, l’aspirante lavoratore, o anche chi voglia semplicemente perfezionare le proprie abilità professionali, inserisce i propri dati indicando il percorso scolastico, quello professionale, le eventuali esperienze lavorative. Successivamente compila un test che in 150 domande traccia un profilo delle attitudine e della conoscenze del candidato. Tutto il resto lo fa Porta 22.
Il software si divide in quattro aree: orientarsi, scegliere una formazione, trovare lavoro, crearne uno proprio. A seconda del profilo tracciato, al candidato vengono indicati, in ordine di affinità, alcuni mestieri, scelti fra gli 865 disponibili sul database. Alla scheda dettagliata del mestiere viene abbinato un dettagliato elenco di aziende che cercano persone con le competenze professionali indicate e corsi da seguire per colmare le lacune o potenziare alcuni aspetti della propria preparazione. La cosa sbalorditiva è che i corsi li mette a disposizione il comune e in forma totalmente gratuita. Il successo di Porta 22 si verifica e si conferma giorno per giorno. Infatti le iscrizioni ai corsi, aperte da mezzanotte, registrano il tutto esaurito nel giro di appena 7 minuti.
I corsi si articolano in 4 punti: sviluppo delle competenze, strategia, gestione di un cambio professionale e dialogo con il mercato. A questi punti si aggiunge un’applicazione del software che consente di esercitarsi nei colloqui di lavoro evitando le brutte figure e l’affiancamento di un tutor personale che, via face book, gestisce da vicino i progressi del frequentante. Grazie a questo sistema la grande città spagnola riesce a reinventare e a rioccupare la maggior parte delle persone che perdono il lavoro.
Mentre la nascita del progetto è targata 2003, il suo avvicinamento al mondo della scuola è più recente. Oggi le scuole superiori che si recano nel gigantesco Open Space di Porta 22 sono il 40%, ma l’obiettivo è raggiungere il 100% entro il 2011.
E l’Italia? Il progetto barcellonese è conosciuto, e invidiato, anche dalle nostre parti. Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, ha già messo in piedi uno staff che prepari entro febbraio 2011 una versione italiana del software. Dopo non resterà che vedere gli effetti di questa buona prassi da esportazione sul nostro sistema socio-economico.
Tutte le leggi e le buone prassi
http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/101191/
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