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domenica 9 gennaio 2011

Sciopero Generale dei metalmeccanici venerdì 28 gennaio


Sciopero Generale dei metalmeccanici
venerdì 28 gennaio

. .


La Fiom in Tv.
Domenica 9 gennaio:
ore 14.30. Rai 3. Maurizio Landini ospite a "In 1/2 Ora", condotto da Lucia Annunziata.
ore 20.30. La7. Giorgio Airaudo ospite a "In Onda", condotto da Luca Telese e Luisella Costamagna
Lunedì 10 gennaio:
ore 21.10. La7. Maurizio Landini ospite a "L'infedele", condotto da Gad Lerner.
ore 23.30. Rai1. Giorgio Airaudo ospite a "Porta a Porta", condotto da Bruno Vespa



Federazione Impiegati Operai Metallurgici nazionale
_____________________

Corso Trieste, 36 - 00198 Roma - tel. +39 06 85262341-2 fax +39 06 85303079

...www.fiom.cgil.it - e-mail: protocollo@fiom.cgil.it

Documento finale
Comitato Centrale 29 dicembre 2010

Il Comitato Centrale della Fiom considera la scelta compiuta dalla Fiat alle Carrozzerie di Mirafiori un atto antisindacale, antidemocratico ed autoritario senza precedenti nella storia delle relazioni sindacali
nel nostro Paese dal dopoguerra, in contrasto con i princìpi ed i valori della nostra Carta Costituzionale.

L'obiettivo strategico della Fiat è chiaro: provare a cancellare in modo definitivo il sistema dei diritti individuali e collettivi nel lavoro, conquistati nel tempo con le lotte dalle lavoratrici e dai lavoratori del nostro Paese, tramite una libera ed autonoma azione di contrattazione collettiva ed affermare che questa è l'unica condizione per poter investire in Italia.

I contenuti dell'intesa imposta dall'Azienda alle Carrozzerie di Mirafiori saranno estesi anche a Pomigliano rendendo evidente le volontà e la radicalità del gruppo Fiat:

· Le Newco servono per cancellare il Contratto nazionale, per azzerare i diritti nel lavoro sanciti
da accordi pregressi, per permettere alla Fiat stessa di uscire dal sistema di rappresentanza
confindustriale.
· I sindacati vengono trasformati in soggetti aziendalistici e corporativi senza più alcun diritto a
contrattare, che esistono solo se firmano e sostengono le ragioni e le posizioni dell'impresa. Chi
non firma l'intesa non ha diritto di esistere e gli vengono negate tutte le agibilità sindacali, dai
permessi sindacali al diritto di assemblea, alla trattenuta sindacale.
· Le lavoratrici e i lavoratori non hanno più il diritto ad eleggere propri delegati sindacali, perché
ci saranno solo rappresentanti nominati in maniera paritetica dalle Organizzazioni sindacali
aderenti al Regolamento imposto dalla Fiat.
· Si peggiorano le condizioni di lavoro, di salute e di sicurezza nei luoghi di lavoro, riducendo le
pause sulle linee di montaggio, assumendo la nuova metrica del lavoro Ergouas quale metodo
indiscutibile e immodificabile, aumentando gli orari di lavoro e lo straordinario obbligatorio,
derogando dalle leggi e dal Ccnl, aumentando le saturazioni dei tempi di lavoro e lo
sfruttamento.
· Si riduce nei fatti il salario reale, cancellando la contrattazione aziendale sul salario, come
avvenuto nel 2010 tagliando il Premio di risultato.
· Si introducono sanzioni e penalizzazioni che permettono all'azienda di non retribuire i primi
giorni di malattia e di impedire il diritto di sciopero fino alla licenziabilità del dipendente.

È paradossale che la Fiat vincoli gli investimenti all'esito di un referendum da lei promosso, in cui si ricattano sul piano occupazionale le lavoratrici e i lavoratori, chiedendo loro di uscire dal Ccnl, dalle
leggi e dai princìpi e dai valori della Costituzione e di cancellarne le libertà sindacali.

Il Comitato Centrale della Fiom-Cgil conferma, come già deciso sull'intesa separata della Fiat a Pomigliano, la scelta di considerare inaccettabile e non firmabile il testo proposto dalla Fiat per le
Carrozzerie di Mirafiori, giudica illegittimo sottoporre a referendum diritti indisponibili alla negoziazione tra le parti, a partire dalla libera scelta della propria rappresentanza sindacale con il voto,
e considera un grave errore della Fim e della Uilm cedere al ricatto della Fiat, perché così si rinuncia a svolgere un ruolo contrattuale e si rischia di rompere con la storia e la natura confederale e solidale del
sindacalismo italiano.

Se poi, nello stesso giorno, succede che il Governo fa approvare la riforma Gelmini, taglia i fondi per l'informazione e la cultura e sostiene le scelte della Fiat, è evidente che siamo in presenza di un attacco
ai diritti, al lavoro ed alla democrazia che deve preoccupare tutte le forze che hanno a cuore la difesa della nostra Costituzione.

Per queste ragioni il Comitato Centrale della Fiom-Cgil decide di:
· Proclamare 8 ore di sciopero generale dei metalmeccanici con l'effettuazione di presidi e manifestazioni regionali per la giornata di venerdì 28 gennaio 2011, rivolgendosi anche a tutte le persone, le associazioni e i movimenti che hanno partecipato il 16 ottobre alla grande manifestazione di Roma.
· Lanciare in tutti i luoghi di lavoro e nel Paese una raccolta di firme contro gli accordi di Mirafiori e Pomigliano, per un Contratto nazionale senza deroghe, per la libertà sindacale, per un lavoro stabile e con diritti ed a sostegno della Fiom e della lotta dei metalmeccanici.
· Organizzare in tutte le città momenti pubblici e permanenti di presidio, discussione ed informazione per il lavoro, il contratto, la democrazia e le libertà sindacali.

Inoltre il Comitato Centrale della Fiom dà mandato alla Segreteria nazionale di effettuare:
· Incontri con le forze politiche.
· Un'iniziativa aperta della Consulta giuridica.
· Organizzare in rapporto con le Fiom di Torino e di Napoli le iniziative più utili per dare continuità al proprio ruolo di rappresentanza e tutela degli interessi delle lavoratrici e dei
lavoratori del Gruppo Fiat.
· Un'estensione dell'azione contrattuale e giuridica per difendere il Ccnl del 2008 e le libertà
sindacali, come deciso dai precedenti Comitati Centrali.

Il Comitato Centrale della Fiom esprime il proprio totale sostegno e la propria profonda solidarietà alle Rsu, ai delegati, ai militanti, agli iscritti della Fiom di Mirafiori e Pomigliano che per primi sono impegnati in questa difficile e durissima vertenza e si rivolge a tutte le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici affinché con la loro mobilitazione ed azione collettiva si difendano le libertà sindacali, la dignità del lavoro e la democrazia nei luoghi di lavoro e nel Paese.

Approvato con 102 favorevoli e 29 astensioni


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