Lo scrive il rapporto annuale ISTAT
(che ha atteso il dopo referendum).
17,5 milioni di persone (28,7% dei residenti) senza lavoro o un minimo di reddito
sufficiente a soddisfare i bisogni essenziali come la casa e l’alimentazione. Nel sud si raggiunge il 46,4%. Al nord il 20% più ricco percepisce il 37,3% del reddito totale mentre il 20% più povero solo il 7,7%. Le più colpite sono le famiglie numerose. Secondo la Coldiretti sono 7,2 (11,8%) milioni gli italiani che fanno letteralmente la fame.
Triplicata l’incidenza di povertà assoluta tra gli operai. Sono 2 milioni 987 mila i disoccupati, di cui 1 milione 600 mila con una disoccupazione di lunga durata, oltre 12 mesi, con scarsissime possibilità di trovare lavoro. Sono 1 milione 582 mila le famiglie in povertà assoluta e 4 milioni 598 mila le persone.
Secondo la Banca d’Italia le famiglie operaie nel 45,9% dei casi hanno un solo percettore di reddito in famiglia e quasi la metà non ha una abitazione in proprietà. Dal 2005 al 2015 l’incidenza della povertà assoluta tra le famiglie operaie è triplicata.
Il 30% degli italiani vive in povertà,
ma il governo spende 64 milioni al giorno
per missioni di guerra.
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