sindaco di Berlino
La versione Spd che piace ai tedeschi.
La proposta dello scambio assegno-lavoro socialmente utile, partita dal sindaco di Berlino, entra nell'agenda del governo. L'obiettivo è archiviare Hartz IV, l'indennità di disoccupazione che, secondo molti a sinistra, ha creato una sorta di abitudine alla povertà, disincentivando la ricerca di un'occupazione. Cdu scettica malgrado i sondaggi.
BERLINO - La proposta originaria è del sindaco di Berlino, Michael Mueller (SPD), il borgomastro della capitale 'povera ma sexy', della città che ha sempre, orgogliosamente rivendicato la sua anima sociale, anarchica e artistica. Bisogna introdurre un 'reddito sociale di cittadinanza', ha scritto Mueller in un articolo apparso sul Tagesspiegel. E il dibattito sta infuocando gli animi, dopo la levata di scudi della Cdu,
ma anche dei sindacati e dei datori di lavoro.
La notizia clamorosa, peraltro, è che il ministro del Lavoro, Hubertus Heil (SPD), ha detto che "è un dibattito necessario che dovremo fare". Ma attenzione: essendo la proposta tedesca, non poteva mancare il risvolto pragmatico. Infatti Mueller e i suoi fan lo chiamano "reddito sociale di cittadinanza". Ma l'accento è sul 'sociale'. A ben vedere, non è proprio gratis. E forse sarebbe più onesto chiamarlo 'lavoro sociale di cittadinanza'.
Berlino approfitta di un governo molto sensibile alle nuove frontiere della solidarietà, essendo costituito da una coalizione di Spd, Linke e Verdi, rosso-rosso-verde come si dice qui. L'idea di Mueller è di concedere a chi non trova lavoro da tempo, ai disoccupati di lunga durata, un'occupazione socialmente utile, retribuita con soldi pubblici, che valga circa 1500 euro lordi - qualche centinaio di euro in più rispetto all'assegno di disoccupazione.
Per il ministro Heil bisogna elaborare "proposte concrete e fattibili, che corrispondano alla vita reale delle persone". E il senso più profondo, per i socialdemocratici, è anche quello di mandare in soffitta Hartz IV, il figliastro più odiato della famosa Agenda 2010 del cancelliere socialdemocratico Gerhard Schroeder, l'assegno di disoccupazione o di integrazione al reddito che in Germania è diventato quasi uno stigma. Per molti nella Spd, l'Agenda 2010 continua ad essere il peccato originale, la sciabolata al sociale che ha fatto ripartire l'economia tedesca ma che ha fatto perdere al partito il suo zoccolo duro di elettorato.
Quando si parla di aree difficili, spesso vengono chiamati "quartieri Hartz IV", quando il lavoro mal retribuito o la disoccupazione diventano una prigione. Anche per questo, la Spd discute di abolire Hartz IV e sostituirla con misure che scongiurino la trappola della povertà, non scoraggino insomma il ritorno al lavoro, ma che abbiano anche un'utilità pubblica.
Il partner di governo della Spd, la Cdu di Angela Merkel, sembra piuttosto scettica. Ma un sondaggio diffuso ieri parla di una stragrande maggioranza di tedeschi che appoggiano l'iniziativa. Il costo, secondo Mueller, è di circa 500 milioni di euro per ogni 100mila casi. Il sindaco di Berlino ricorda anche che nel Contratto di coalizione sono previsti quattro miliardi di euro per risolvere il problema di 150mila disoccupati di lungo termine. Il reddito 'sociale', secondo il sindaco, può essere la dimostrazione che "un'alternativa a Hartz IV può esistere".
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