Migranti, la grande espulsione.
Quarantamila fuori dai Centri
e 15mila operatori,
sopratutto italiani, perderanno il lavoro.
I prefetti scrivono ai gestori delle strutture: resta soltanto chi ha ottenuto l'asilo. Mattarella:
"La sfida riguarda l'Europa e il mondo,
serve una responsabilità comune".
Fuori dagli Sprar, come prevede la legge Salvini, ma anche fuori dai Cas e dai Cara, secondo una "conseguenziale" interpretazione data dai prefetti di tutta Italia che, da qualche giorno, hanno cominciato a riunire i gestori dei centri comunicando loro che i titolari di protezione umanitaria dovranno lasciare anche le strutture di prima accoglienza.
Tutti, comprese donne e famiglie con bambini. Già ieri 26 persone sono state invitate a lasciare immediatamente il Cara di Isola Capo Rizzuto in Calabria: tra loro una donna incinta e un bambino di cinque mesi, subito presi in carico dalla Croce Rossa.
Tutti migranti regolari, tutti con documenti di identità e permesso di protezione umanitaria, tutti destinati alla strada come altri 40mila, questa la stima fatta dalle associazioni di settore, interessati dai provvedimenti dei prefetti che, chi con data perentoria chi con maggiore elasticità a difesa delle situazioni più vulnerabili, hanno così allargato a dismisura la portata della legge Salvini, di fatto privando di qualsiasi tipo di accoglienza i titolari di protezione umanitaria.
E proprio nel giorno in cui da Verona il presidente della Repubblica richiamava ad un senso di comune responsabilità nell'affrontare il problema dell'immigrazione "un fenomeno che non è più di carattere emergenziale ma strutturale e quindi costituisce una delle grandi sfide che si presentano all'Unione europea e a tutto il mondo ed è un'esigenza che richiama alla responsabilità comune".
Mattarella, facendo appello all'Unione europea ad "assumere questo fenomeno che non va ignorato ma affrontato" ha implicitamente invitato il governo italiano (che non intende sottoscriverlo) a leggere il Global Compact delle Nazioni Unite "prima di formulare un giudizio perché non si esprimono opinioni e giudizi per sentito dire".
Dall'analisi del Decreto #Selfini risulta evidente che il suo vero obiettivo è rendere difficile la vita ai migranti che sbarcano in Italia, in modo da scoraggiarne la venuta. Di contro, poichè non riuscirà ad annullare i flussi in entrata, avrà l'effetto di aumentare gli irregolari in circolazione. Tra l'altro non c'è alcun provvedimento che affronti il problema dei 600 mila irregolari in libera circolazione, che è il bacino a cui attinge la criminalità organizzata e che sono la vera causa di insicurezza. Penso che sia una precisa scelta per continuare a speculare sulla paura dei cittadini. Non è prevista alcuna azione concreta di lotta alle mafie, che controllano interi territori e gestiscono tutti i traffici illegali, tra i quali quello della droga e della ricettazione, che tra l'altro utilizzano come manovalanza i migranti irregolari. Anche questa è una scelta politica per non inimicarsi quelle potentissime organizzazioni che controllano voti ed enormi capitali ( la sola 'ndragheta fattura 50 Mld/anno! ).
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