Le ultime novità sulle pensioni anticipate 2018, giungno dalle ultime dichiarazioni su quota 100 e 41 che ha rilasciato Alberto Brambilla, esperto di pensioni che ha stilato il programma previdenziale della Lega. La riforma delle pensioni vi sarà, con buona probabilità dal 2019, ma le condizioni, a detta dei lavoratori, sono ben diverse da quelle annunciate in campagna elettorale e poi trascritte nel contratto. Nessun paletto, continuano a ribadire i nostri lettori, era stato menzionato né per la quota 100 né per la quota 41. Ora la notizia del limite anagrafico dai 64 anni per l’accesso alla quota 100 e del ricalcolo dell’assegno col metodo contributivo dal 1996 oltreché il limite dei 2 anni di contributi figurativi, fa infuriare e non poco quanti hanno creduto nell’abolizione della Legge Fornero. Molti, giunti a questo punto, sostengono sia meglio conservare la normativa vigente. La rabbia e la frustrazione sono palpabili sui social ed anche la nostra sezione commenti ha fatto il pieno di disappunto nei confronti del nuovo Governo, sotto accusa sia Salvini che Di Maio. Una carrellata delle opinioni dei cittadini, ad oggi 8 giugno 2018.
Pensioni anticipate: ma che quota 100 è se parte dai 64 anni?
La prima considerazione che fanno i lavoratori è che quanto sta emergendo in questi giorni, in primis il paletto dei 64 anni per poter accedere alla quota 100, non era stato menzionato in campagna elettorale, per questa ragione i cittadini si sentono beffati e traditi da quello che avrebbe dovuto essere ‘il Governo del cambiamento’. Così Massimo: “Assolutamente contrario a qualsiasi mezza misura. Si rispetti quanto detto in campagna elettorale. Quota 100 senza se e senza ma. I cittadini si sono espressi col voto considerando tra le altre cose anche questa affermazione che ha un valore non indifferente” Poi aggiunge: “ l’indignazione dei cittadini e’ in aumento. Il guaio e’ che purtroppo pochissimi sino a poco tempo fa erano a conoscenza dell’assurdo paletto dei 64 anni. Ora che li abbiamo stanati devono portare immediatamente in parlamento il disegno di legge in tema pensionistico con la quota 100 senza se e senza ma”.
Matteo, rincara il disappunto facendo notare che si tratterebbe dell’ennesima presa in giro ai danni dei futuri pensionati: “Siamo alle solite, in campagne elettorale si è parlato di quota 100 e quota 41 STOP. io ho 62 anni e 40 di servizio, sono già a 102 e mi toccherà lavorare ancora altri due anni, di fatto andrò in pensione (se Dio vuole) con quota 106, ben lungi dalla tanto declamata quota 100 – è una vergogna, se approvassero la legge in questi termini sarebbe una presa in giro per gli elettori, l’ennesima. Ricordo (parole tanto care a chi ha vinto le elezioni) che il PD per il salvabanche ha trovato 20 miliardi nel giro di poche ore!!!”
Marco, ricorda quanto scritto nel contratto di Governo al punto 17’alla voce ‘abolizione della riforma Fornero’ : “Il programma condiviso prevede quota 100 quale somma fra eta’ anagrafica ed anni lavorati senza indicazione dell’eta’ minima. Su questo hanno dato il proprio voto gli elettori. Cambiare significa non rispettare la volontà popolare e comportarsi peggio di chi vi ha preceduto. Oltretutto se non viene rispettato quanto scritto e da anni dichiarato, vuol dire che siete disonesti ed inaffidabili per cui tutto il programma viene messo in discussione.
Non vorrei pentirmi di avervi dato fiducia”.
Pensioni 2018, NO a quota 100/41 con contributivo, assurdo il limite dei 2 anni figurativi
Inoltre i lavoratori sono furiosi sulle altre due limitazioni che ai loro occhi sono ancora più gravi del limite anagrafico, si tratta del calcolo dell’assegno che sarà contributivo sia per quota 100 che per quota 41.6 a partire dal 1/1/1996 e della possibilità di poter conteggiare per il montante contributivo, necessario a raggiungere le quote suddette, solo 2 anni figurativi (esclusi militare e maternità).
Alberto in modo categorico scrive: ” Proposta da cancellare : 1) aumenta quota 41 a 41+6. 2) Quota 100 senza vincoli dov’è ?”, Gualtiero analizza gli intendimenti del Governo Salvini-Di Maio e scrive: “Vedo pessime soluzioni all’orizzonte, un arrabattarsi alla ricerca di fare qualcosa per mantenere fede alle promesse fatte, ma a discapito come sempre dei lavoratori. Non si puo’ pensare di modificare ..per esempio.. l’ attuale forma di retribuzione mista passando quasi totalmente al contributivo, oppure i diritti acquisiti valgono solo per i fortunati che sono già in pensione da decenni magari con fondi creati ad hoc al momento??? Non è tollerabile abbassare ulteriormente i già scarni assegni attuali soprattutto pensando poi parallelamente di dare un reddito di cittadinanza a chi magari non ha mai lavorato in vita sua…e non parlo di persone con effettivi problemi occupazionali..NO CARI SIGNORI FATE MEGLIO LASCIATE TUTTO COME E’ !!!””.
Pensioni anticipate 2018, chi ci perderebbe con il paletto dei 2 anni figurativi?
Marco, adirato rivolgendosi a Di Maio e Salvini e alle promesse fatte in campagna elettorale, scrive: “Coloro i quali si sono impegnati a smontare la riforma Fornero dicono di voler considerare i contributi figurativi validi per le pensioni anticipate di quota 41,5 e quota 100 nella misura di soli 2 anni. Da sempre, compresa l’attuale legge Fornero, i contributi figurativi(cassa integrazione, mobilita’ ecc.) sono considerati totalmente utili al conseguimento della pensione sia nel diritto che nella misura. Infatti in questo momento la pensione anticipata a 42 anni e 10 mesi si consegue con i contributi figurativi totalmente conteggiati. Non si capisce quindi perché tutto d’un tratto questi vengono messi in discussione anche in relazione al fatto che a tutt’oggi è andato in pensione il mondo con tale conteggio. Tale comportamento inasprisce ulteriormente l’attuale legge colpendo le fasce che hanno sofferto gli effetti della cig e della mobilita’ con l’effetto di allungare ulteriormente e tempi di pensionamento oltre alla penalizzazione con i nuovi sistemi di calcolo. Brambilla a nome della lega non stanno mantenendo, mobilitiamoci contro nuovi populisti demagogici.
Mario, preoccupato, mette in luce il dramma dei caregiver : ” In merito alla famosa proposta di quota 100 con età a 64 anni, oltre a essere iniqua e non migliorative rispetto alla legge Fornero, vorrei segnalare il problema dei contributi figurativi. Chi come me assiste un disabile usufruendo dei permessi due anni Max figurativi sarebbero penalizzanti;
meno male che hanno istituito il ministero della disabilità”.
Quota 100 è una beffa dal nuovo Governo Giallo-Blu
La delusione dei lavoratori per quanto concerne la misura quota 100 proposta dal nuovo Governo Giallo-Blu. Il paletto anagrafico dei 64 anni indicato come..
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