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mercoledì 27 marzo 2013

Susanna Camusso : prima emergenza “reddito e lavoro”



La prima emergenza si chiama “reddito e lavoro”, perché a giugno, in Italia, si prospetta una situazione esplosiva. Fra tre mesi, “per le scelte del governo tecnico”, gli italiani, e i lavoratori in cassa integrazione in deroga per cui non c’è più copertura finanziaria, si troveranno a pagare Tares, la nuova tassa sui rifiuti, Imu, e aumento di un punto dell’Iva.
“Se non si interviene a dissinescare la somma dell’assenza di redditi della perdita di lavoro e della tassazione pesante, avremo un grande problema sociale”, ha detto oggi il segretario generale Cgil, Susanna Camusso a Genova per il convegno sul piano del lavoro.
“E se vogliamo parlare della prima situazione esplosiva, ci sono regioni che non hanno più soldi per pagare la cassa in deroga mentre moltissimi lavoratori non hanno ancora ricevuto le spettanze di dicembre. La prima urgenza si chiama reddito e lavoro”, ha sottolineato Camusso.
 
La somma di queste scadenze, insieme ai redditi indeboliti, "costituisce una miscela esplosiva". Il leader della Cgil ha chiesto quindi un segnale per la cassa integrazione in deroga."E' chiaro che, se non si interviene, la somma di assenze di risorse sui redditi, della perdita del lavoro e di una tassazione così pesante, tutto in contemporanea, determina un grave problema sociale", ha aggiunto Camusso.

"Bisogna dare un segnale subito, altrimenti il Paese scenderà ad una velocità tale da non potere più risalire.

“E’ sempre spiacevole dire ‘lo avevamo detto’, ma quando si discuteva della legge di stabilità abbiamo manifestato giorni e giorni spiegando che le risorse per la cassa in deroga non bastavano e ora siamo qua, alla conseguenza di quelle scelte”, ha aggiunto.
Dalla Cgil il messaggio recapitato anche durante la consultazione con Bersani è uno: agire rapidamente perché “non si può giocare con la possibilità di non avere copertura per migliaia di lavoratori”. A giugno, inoltre, si peggiora “drammaticamente la condizione di molte persone già in difficoltà, e di nuovo si scarica sui lavoratori un sistema fiscale poco progressivo”.
Le azioni urgenti da fare prospettate oggi e che “potrebbe tranquillamente fare il governo in carica”, fermo restando l’auspicio del sindacato di una rapida formazione di un esecutivo, vanno da un intervento mirato sull’Irpef, a vantaggio di chi fino a oggi “ha pagato tanto ed è in difficoltà”, fino alla patrimoniale. “Non si è mai voluto arrivare a un sistema compiuto di tassazione sulle ricchezze, lo diciamo da lungo tempo – ha spiegato Camusso – ed è la ragione per cui si procede sempre per piccoli pezzi di tassazione, dall’aumento dell’Iva alle accise sulla benzina. Non c’è solo la ricchezza da Irpef, ma anche rendite e investimenti, bisogna ricostruire una tassazione che guardi all’insieme dei patrimoni”.
Infine la questione grandi opere, sviscerata anche oggi al convegno, oggetto di dibattito tra Regione e Comune, e per cui domani la categoria degli edili scenderà nuovamente in piazza a Genova. “Per far ripartire il lavoro e non solo l’edilizia, il 70-80% degli investimenti pubblici sono serviti per piccole opere nel territorio. Questo – ha sottolineato e concluso il segretario Cgil – non significa che non bisogna farle, ma che non sono sufficienti”.



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