R come resilienza, ovvero la capacità di affrontare le difficoltà positivamente e trasformarle in opportunità. Si tratta di una caratteristica importante e molto ricercata anche nelle grandi aziende. Ma si nasce resilienti o si diventa?
Il significato reale di resilienza viene abbinato ad una caratteristica dei metalli, cioè alla loro capacità di subire urti senza rompersi e quindi, per l'uomo, la capacità di affrontare difficoltà e problemi. E in un buon lavoratore questa è una dote che fa la differenza. Proprio in un momento di crisi economica è fondamentale ideare, innovare, scoprire alternative senza farsi spaventare.
All’interno di un’azienda le persone che hanno questa caratteristica fanno vivere i problemi come fossero un tesoro e non vengono trovate delle soluzioni, bensì delle alternative, cioè trovare un punto di forza e trasformare le difficoltà in sfide.
Una dote
Secondo alcune ricerche la resilienza è una caratteristica tipicamente femminile, solo per un fattore di predisposizione, ed è una caratteristica determinante in una carriera di successo. Per allenarsi ed essere resilienti bisogna innanzitutto puntare sull’introspezione, cioè riflettere su ciò che accade e ritornare sulle esperienze, per capire cosa è andato male e cosa bene. Altra dote da sviluppare è la creatività e la voglia di inventarsi nuove situazioni e mai accontentarsi della prima idea. Bisogna poi sapere accettare le sfide e cercarle, buttarsi anche se non si hanno tutte le capacità e inventarsi. Infine coltivare l’empatia la fiducia e la capacità di relazionarsi positivamente. Sorridere per contagiare gli altri e scambiarsi opinioni e rinnovarsi insieme.
Secondo alcune ricerche la resilienza è una caratteristica tipicamente femminile, solo per un fattore di predisposizione, ed è una caratteristica determinante in una carriera di successo. Per allenarsi ed essere resilienti bisogna innanzitutto puntare sull’introspezione, cioè riflettere su ciò che accade e ritornare sulle esperienze, per capire cosa è andato male e cosa bene. Altra dote da sviluppare è la creatività e la voglia di inventarsi nuove situazioni e mai accontentarsi della prima idea. Bisogna poi sapere accettare le sfide e cercarle, buttarsi anche se non si hanno tutte le capacità e inventarsi. Infine coltivare l’empatia la fiducia e la capacità di relazionarsi positivamente. Sorridere per contagiare gli altri e scambiarsi opinioni e rinnovarsi insieme.
Nel lavoro quanto nella vita
L’importanza di imparare ad essere resilienti non riguarda solo l’ambito lavorativo, ma anche la vita personale. Chi affronta problemi famigliari dolorosi, ma anche sport agonistici, se è resiliente non verrà intaccato da quell’ansia che talvolta ci soffoca nelle difficoltà. La resilienza è più della semplice capacità di resistere alla distruzione proteggendo il proprio io da situazioni difficili, ma è anche la possibilità di reagire positivamente a scapito delle difficoltà e la voglia di costruire utilizzando la forza interiore propria degli essere umani. Non è solo sopravvivere a tutti i costi, ma è
avere la capacità di usare l’esperienza nata da situazioni difficili per costruire il futuro.
L’importanza di imparare ad essere resilienti non riguarda solo l’ambito lavorativo, ma anche la vita personale. Chi affronta problemi famigliari dolorosi, ma anche sport agonistici, se è resiliente non verrà intaccato da quell’ansia che talvolta ci soffoca nelle difficoltà. La resilienza è più della semplice capacità di resistere alla distruzione proteggendo il proprio io da situazioni difficili, ma è anche la possibilità di reagire positivamente a scapito delle difficoltà e la voglia di costruire utilizzando la forza interiore propria degli essere umani. Non è solo sopravvivere a tutti i costi, ma è
avere la capacità di usare l’esperienza nata da situazioni difficili per costruire il futuro.
Imparare la resilienza
Per imparare ad affrontare le situazioni con resilienza, bisogna gestirle in 6 step:
Per imparare ad affrontare le situazioni con resilienza, bisogna gestirle in 6 step:
- Definire la questione in modo preciso, raccontandola, scrivendola, narrandola. Bisogna prendere consapevolezza del centro del problema e superare lo stress che ci soffoca
- Sbriciolare il problema scomponendolo in piccoli sottoproblemi
- Chiedersi quali sono le difficoltà oggettive e quelle che invece riguardano noi stessi e le nostre personali difficoltà
- Valutare le risorse a disposizione, sia personali che quelle dei nostri collaboratori
- Ripensare ai problemi superati in passato: i ricordi positivi servono ad infonderci coraggio e ci predispongono all’azione
- Trovare una soluzione senza accontentarsi, perché sicuramente dietro l’angolo ce ne può essere un’altra
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