Il leghista Matteo Salvini ha festeggiato il 1° maggio inneggiando a chi ruba ed evade le tasse, spiegando che lui vuole premiarli con un condono. Ed è così che la Lega dei 49 milioni rubati al popolo italiano si pone il partito che mette prima i ladri, i mafiosi e chi non rispetta le leggi. Per Salvini, chi lavora e paga le tasse è un deficiente a cui lui metterà
in conto anche i costi di chi si è arricchito rubando.
Quasi a voler prendere in giro i suoi elettori, il padano se ne esce anche con una celebrazione di quei carcerieri da cui vuole sottrarre gli evasori. Ed è surreale che lo faccia a fini propagandistici dopo aver abbandonato l'aula durante la commemorazione di Pasquale Apicella, il poliziotto ucciso a cavallo fra il 26 e il 27 aprile a Napoli, nel tentativo di sventare una rapina, dato che l'assenza di telecamere non gli avrebbe permesso di sfruttare i morti per il suo profitto personale.
Ma ad interessarlo è soprattutto il tentativo di compiacere chi ruba, con il padano
che chiede che chi ha rubato non paghi.
Ed è promettendo soldi pubblici alla Chiesa Cattolica che il leghista torna a sostenere che i bambini che non vanno a scuola contro il contagio siano ammucchiati in oratori
dove potranno contagiarsi peggio che a scuola.
Sarà che Salvini non ha mai lavorato un solo giorno della sua vita come appurato anche dai giovani, ma non sarebbe il caso di spiegargli che il 1° maggio dovrebbe essere la festa dei lavoratori onesti e non di chi si arricchisce rubando?
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