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giovedì 24 giugno 2010
LA MINESTRA RANCIDA SE LA MANGIA IL PADRONE
Nonostante che il padrone avesse deciso che chiudendo Termini Imerese era possibile ricominciare a produrre la Fiat Panda in Italia. Nonostante che i sindacati complici avessero deciso di firmare. Nonostante l’appoggio dell’intero governo. Nonostante che quasi tutti i giornali abbiano pubblicato fantasiose ricostruzioni sul tasso di assenteismo. Nonostante tutti quelli che in perfetto stile da bar continuavano a ripetere che non era possibile tollerare assenze dell’ottanta per cento al sabato sera. Nonostante che la Cgil nazionale e la Cgil campana avessero fatto capire più volte che la Fiom era irresponsabile. Nonostante il maglioncino casual e gli studi da liberal del manager che ha studiato in Canada piacessero anche ai presunti leader o ex leader della sinistra. Nonostante che i giornali sedicenti di sinistra come la Repubblica continuassero a ripetere che non ci sono alternative. Perchè il mercato, il capitalismo e la finanziarizzazione dell’economia sono immutabili, è un dato di natura, ovviamente. Nonostante la sparizione di ogni forma di compromesso socialdemocratico. Nonostante che Fassino pur di far passare tutto abbia anche pensato di essere un operaio. Nonostante le dichiarazioni di Chiamparino, Ichino, Letta di destra e Letta di sinistra. Nonostante che i sindacalisti della Fismic abbiano parlato di alleanza nichilista tra ideologi e fancazzisti. Nonostante le intempestive dichiarazioni del Ministro Sacconi che si affrettava a dichiarare che da oggi l’Italia era cambiata. Nonostante i DVD della Fiat che spiegavano che altrimenti la fabbrica chiudeva. Nonostante avessero richiamato a votare anche i cassintegrati. Nonostante abbiano tentato di fare una marcia bis dei quarantamila, ma fossero solo 2000 tra giornalisti, sindaci, presidenti della regione e giornalisti. Ecco, nonostante questo più del 30 % degli operai di Pomigliano li ha mandati a quel paese. Gli hanno detto che se la minestra diventa sempre più rancida è giusto che se le mangi anche il padrone, il sindacalista che dice sempre di sì, il politico del governo, l’editorialista della Repubblica, della Stampa del padrone. Tutta questa gente che ragionevolmente ha capito tutto dell’economia e del lavoro e distribuisce patenti di fannullone, assenteista, ideologo a gente che passa otto ore su una catena di montaggio. Hanno fatto quello che gli avevano gentilmente suggerito gli impiegati di Tichy che si sono stufati di subire tutto anche loro. Che il vento stia cambiando?
Roberto
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