Pensioni, ultimatum dell’Ue:
“Anche le donne a 65 anni”
statali L’Italia rischia una multa: “Nella pubblica amministrazione non è legale la pensione
a 65 anni per gli uomini
e a 60 per le donne”.
ROMA - Ultimatum della Commissione europea all’Italia: se non equiparerà subito nel settore pubblico l’età pensionabile di uomini e donne - portandola anche per queste ultime a 65 anni - sarà di nuovo deferita alla Corte di giustizia europea. La richiesta è in una nuova lettera di Bruxelles: chiede di adeguarsi al più presto alla sentenza emessa nel 2009 dalla Corte. Mentre la prima lettera di messa in mora della Commissione all’Italia risale addirittura al 2005.
Due mesi di tempo
L’Italia ha ora due mesi per rispondere. Se non lo farà, o lo farà in modo inadeguato, la Commissione potrà passare alla fase successiva della procedura d’infrazione (il parere motivato) ed eventualmente arrivare a un nuovo ricorso in Corte di giustizia: con la richiesta di forti sanzioni economiche da pagare per ogni giorno di inadempienza.“Differenza illegale”
In realtà all’epoca della prima infrazione l’Italia aveva modificato la normativa, introducendo un periodo di “transizione” di 8 anni in cui l’età pensionabile delle donne sarebbe stata innalzata gradualmente. “La differenza non è legale ed è discrinatoria. Nessun periodo di transizione deve essere permesso”, contesta però il portavoce della vicepresidente della commissione Ue, Viviane Reding. Lunedì Sacconi tratta
Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi (Pdl) lunedì incontrerà la commissaria, per trattare sulla richiesta ed evitare che possa trasformarsi in una multa. Spiega il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta(Pdl): “Se ce lo chiede l’Ue, vedremo come e quali sono i margini di flessibilità”, anche attraverso “il veicolo della manovra”..
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