L’articolo 18 non si tocca
venerdì 30 marzo il
“Sì 18-Day”
La prossima settimana, il governo porterà in Parlamento le modifiche
che daranno il colpo di grazia ai diritti dei lavoratori a partire dalla
demolizione dell’articolo 18. Noi crediamo che i diritti di chi lavora
siano sacri e che questa crisi si debba affrontare eliminando la
precarietà, mettendo fine alle finte partite iva e ai finti contratti
autonomi, incentivando gli investimenti e la ricerca, combattendo
l’enorme evasione fiscale e la corruzione che sta piegando il Paese.
L’abolizione dell’articolo 18 invece è solo un regalo alla Bce e
all’Europa della finanza e delle lobby.
Per questo abbiamo deciso di supportare tutte le iniziative di
contrasto a questa scelta irresponsabile del governo. Lo faremo nelle
piazze reali ma anche nel web. Per questo lanciamo per venerdì 30 marzo un blogging day che abbiamo chiamato Sì18Day. Durante il Sì18Day ogni blogger posterà il banner dell’iniziativa sul proprio blog e manderà la notizia a 5 nuovi blog,
ogni account twitter dovrà scriverà un pensiero con l’hashtag #si18day,
ogni utente Facebook dovrà postare un pensiero con il link alla pagina
dell’iniziativa e ogni videomaker dovrà postare una sua raccomandazione
video sull’articolo 18. Vi invitiamo a diffondere.
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Il giuslavorista, Umberto Romagnoli, spiega la riforma del lavoro
STATO DI DIRITTO – ABOLIRE L’ART. 18 LEGGE 300/70 – EQUIVALE A DISTRUGGERE LA LEGALITA’ NEL MONDO DEL LAVORO!
Di Ulisse Scintu ( Lavoratore da 43 anni) Sindacalista CO. BAS.
STATO DI DIRITTO.
La moderna concezione dello Stato è quella che vuole lo Stato garante
della supremazia del diritto delle libertà dell’uomo e per questo detto
Stato di diritto. Nello Stato di Diritto ogni singolo cittadino è uguale
di fronte allo Stato ed ha gli stessi diritti, senza privilegi.
Attraverso le leggi lo Stato democratico istituisce norme che tendono ad
equilibrare eventuali posizioni di privilegio o di disagio al fine di
ristabilire l’eguaglianza dei cittadini a fronte di eventuali squilibri.
Le norme inoltre sono necessarie per regolare la convivenza in modo da
renderla pacifica, rispettando le libertà dei singoli.
L’ART. 18 LEGGE 300/70, è un indispensabile strumento contro i licenziamenti illegittimi !
Evidenzio in premessa che, l’art. 18 della legge 300/1970, è uno
strumento legale che serve a porre un freno all’illegalità sanzionatoria
di cui, molto spesso, imprenditori senza scrupoli fanno uso ed abuso.
Infatti, il licenziamento, cioè il recesso a iniziative del datore di
lavoro, deve essere sempre giustificato: deve cioè sussistere un
giustificati motivo o una giusta causa di licenziamento.
Se il licenziamento è ingiustificato (cioè non fondato su una giusta
causa o un giustificato motivo) si avranno diverse conseguenze a seconda
delle dimensioni occupazionali (più o meno di 15 dipendenti).
L’ART. 18 quindi, è una forma di tutela e per i lavoratori, e
contestualmente un valido deterrente, contro abusi sanzionatori,
finalizzati ad estromissioni illegittime dall’azienda, di lavoratori
“scomodi”.
Purtroppo, analizzando quanto accaduto nel mondo del lavoro
nell’ultimo ventennio, emerge che la classe politica e i sindacati CISL e
UIL, stanno contribuendo in maniera preponderante al raggiungimento che
la classe padronale si è prefissato, ossia: il progressivo
smantellamento del patto sociale, di cui l’art. 18 della legge 300/70
può essere definito l’architrave delle tutele e dei diritti basilari dei
lavoratori.
Evidenzio che, nell’ambito della strategia di “annientamento” dei
diritti fondamentali dei lavoratori, il D. lgs 61/2002 (approvato dal
governo Berlusconi), sulla DEPENALIZZAZIONE DEL FALSO IN BILANCIO,
assume un carattere preponderante in tale strategia.
Infatti, da oltre un anno, sia con il precedente governo Berlusconi
che con l’attuale governo Monti, in una sorta di patto scellerato, la
classe padronale congiuntamente a parlamentari e politicanti (di destra e
purtroppo di centro sinistra), nonché con l’avvallo di pseudo
sindacalisti a livello Nazionale, stanno spingendo per facilitare
normative sui i LICENZIAMENTI FACILI e l’ ‘ABOLIZIONE DELL’ART.
DELL’ART. 18 ( o quanto meno della sua trasformazione in peggio) !!
LAVORATORI OCCHIO!! Il falso in bilancio depenalizzato, potrebbe
incoraggiare ed incentivare molte aziende a falsificare i propri bilanci
alfine di risultare FRAUDOLENTEMENTE IN CRISI ……e ……. LICENZIARI I
LAVORATORI !!
CIO’ STA GIA AVVENENDO DA SVARIATI ANNI!! Infatti, in molte aziende i
lavoratori si trovano coinvolti nelle procedure di mobilità della legge
223/91, spesso attivate in maniera illecita, e si vedono costretti se
non ricattati (prendere o lasciare!), a sottostare ad esasperanti e
consolidate strategie, che le Aziende (non solo italiane) attuano alfine
di “snellire gli organici” attraverso massicci processi di
riorganizzazione aziendale, non escludendo ipotesi di ESTERNALIZZAZIONE
FRAUDOLENTA!
Pertanto, si sollecitano i lavoratori coinvolti a lottare per il
mantenimento del posto di lavoro,vigilando e non escludendo la
possibilità di impugnazione della procedura CIGS (in deroga o meno)
previste dalle vigenti leggi, onde scongiurare casi fraudolenti ed
elusivi delle leggi; tendenti molto spesso alla precarizzazione dei
lavoratori, mediante successivi trasferimenti di rami d’azienda,
esternalizzazioni, appalti, soppressione illecita di reparti e
quant’altro.
Concludendo, l’ART.18 …non può e non deve essere abolito!!!
Anche per evitare, che in un futuro prossimo, si corra il rischio di
vedersi ” legalizzare ” norme improprie e pretestuose, basate sulla
competizione selvaggia e schiavistica dei lavoratori!
L’ART. 18 – LG 300/70, ..QUINDI, ……. NON SOLO NON DEVE ESSERE
ABOLITO, MA VA ESTESO A TUTTI I LAVORATORI! Poiché trattasi di un valido
strumento necessario a contrastare l’abuso e l’illegalità che si
manifesta nei luoghi di lavoro, risultando per quello che realmente è,
ossia: un concreto parametro di misura della legalità che deve vigere in
un paese civile e democratico.!!
Ulisse Scintu
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