UNA RIFORMA CHE UMILIA I LAVORATORI E LA COSTITUZIONE
Due fiducie oggi, due domani. Facendo due rapidi calcoli, con le
prossime 4, il governo Monti, in 8 mesi, arriva a quota 28. Peggio di
così neanche Berlusconi. Questa volta, sul tavolo c’è la riforma più
oscena che si sia mai vista fino ad oggi, il piano Fornero per
smantellare il lavoro, che impoverirà l’Italia e farà perdere nuovi
posti di lavoro. Ancora una volta, regna incontrastata l’incoerenza di
chi dice che la riforma è cattiva ma poi la voterà, nascondendosi dietro
l’ipocrisia del voto di fiducia. Noi, coerentemente, voteremo contro e
lo faremo per molte ragioni.
La prima. Il piano Fornero non si
limita a modificare singole disposizioni o discipline ma interviene con
la scure introducendone nuove, dai contratti agli ammortizzatori
sociali, dai fondi di solidarietà alla materia dei licenziamenti e delle
tutele delle lavoratrici e dei lavoratori.
Il lavoro ha un
ruolo centrale nel nostro ordinamento costituzionale. E’ un diritto
sociale, fonte del sostentamento per ogni cittadino e la sua famiglia.
La Costituzione tutela il lavoro e stabilisce un principio
inoppugnabile, ovvero il diritto ad una retribuzione proporzionata alla
quantità e alla qualità, che sia in ogni caso sufficiente ad assicurare a
sé e alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
La
Costituzione sancisce che ai lavoratori debbano essere assicurati i
mezzi adeguati in caso di infortunio, malattia, invalidità, vecchiaia e
disoccupazione.
La Costituzione assicura la libertà sindacale e il diritto allo sciopero.
La Costituzione stabilisce la libertà dell’iniziativa economica
privata, vietando però che questa metta a rischio l’utilità sociale, la
sicurezza, la libertà e la dignità umana.
La riforma Fornero, nella sua struttura complessiva, non è compatibile con i principi, i diritti e i doveri costituzionali.
Sui contratti non opera né una semplificazione, né una riduzione. Il
lavoro a tempo indeterminato continua ad essere eroso dalle altre
tipologie contrattuali. Si certifica la precarietà, che non sta
nell’onere del lavoratore di adattarsi a cambiare più lavori, ma nel
mantenimento di un sistema che priva il lavoro della giusta retribuzione
e non garantisce continuità e adeguatezza di versamenti contributivi e
coperture assicurative.
La riforma Fornero riduce le garanzie al lavoratore, attraverso l’introduzione e il rafforzamento di elementi vessatori.
La riforma Fornero smantella l’attuale sistema degli ammortizzatori sociali,
per crearne uno la cui unica ragione sociale dichiarata non viene
realizzata perché non raggiunge l’obiettivo dell’universalità, non
include effettivamente i lavoratori discontinui e non migliora le
prestazioni.
La riforma Fornero è discriminatoria sul versanti dei fondi di solidarietà,
in quanto esclude dalla loro copertura i lavoratori occupati in
imprese con meno di 15 dipendenti. In tal modo il sistema non riesce ad
essere universale, gli elementi che precedono, esemplificativi ma non
esaustivi, letti unitariamente appalesano una violazione del tessuto
organico rappresentato dalle disposizioni della Costituzione
precedentemente indicate.
Il governo ha chiuso ogni dialogo, teso a migliorare il testo. Ha usato trucchi ed escamotage per evitare il confronto.
Imporre la questione di fiducia sul provvedimento anche alla Camera,
senza consentire nessuna modifica al testo licenziato al Senato,
rafforza il nostro convincimento:
questo ddl è profondamente
incostituzionale, fa carne da macello dei diritti dei lavoratori, si
beffa della Costituzione e sottrae al Parlamento la sua funzione
legislativa.
http://www.italiadeivalori.it/component/content/article/167-massimo-donadi/15539-riforma-fornero-umilia-i-lavoratori-e-la-costituzione
E’ con questa gente che dovremmo allearci per creare un’alternativa
politica ? Alternativa si, ma a questi ceffi e al loro sistema di
potere. Vendola, Di Pietro, movimentisti vecchi e nuovi, Liste Civiche
varie ed eventuali, tenetelo a mente, perché non dobbiate poi lamentarvi
del successo di Grillo
da violapost
In poco meno di due minuti, tanto è durata la votazione elettronica,
ieri al Senato hanno demolito il più importante baluardo di civiltà del
lavoro in Italia, frutto di decenni di lotte e conquiste: l’articolo 18.
244 senatori (Pd, Pdl, Terzo Polo) hanno approvato la cosiddetta
riforma del lavoro di Elsa Fornero che introduce, di fatto, la libertà
di licenziare per motivi economici, salvo casi di “manifesta
insussistenza” (cioè mai) a fronte di un modesto indennizzo al
lavoratore; il più grande regalo alla Banca Centrale Europea e al Fondo
Monetario che da tempo chiedono al governo Monti (e prima a Berlusconi)
di intervenire in tal senso.Con questo provvedimento, l’Italia diventa
il primo Paese europeo a non disporre di una tutela (né reintegro, né
forti risarcimenti) in caso di licenziamento senza giusta causa. Per
fare un esempio, nel modello tedesco, il reintegro è previsto persino
nelle aziende con 10 dipendenti.
Ovviamente, dopo l’approvazione del testo, gioisce la Fornero che non
sta più nella pelle dalla gioia (foto a destra). A votare contro
soltanto Idv e Lega. Adesso l’iter parlamentare prevede che il testo
passi alla Camera per la definitiva approvazione. Da Anna Finocchiaro a
Rutelli, da Gasparri a Giovanardi fino all’ex tesoriere della Margherita
Luigi Lusi, ecco i nomi di chi ha votato per la demolizione
dell’articolo 18:
1) Marilena Adamo (PD)
2) Benedetto Adragna (PD)
3) Mauro Agostini (PD)
4) Maria Alberti Casellati (PDL)
5) Bruno Alicata (PDL)
6) Laura Allegrini (PDL)
7) Silvana Amati (PD)
8 ) Paolo Amato (PDL)
9) Francesco Maria Amoruso (PDL)
10) Alfonso Andria (PD)
11) Maria Antezza (PD)
12) Teresa Armato (PD)
13) Franco Asciutti (PDL)
14) Giuseppe Astore (MISTO)
15) Augello (PDL)
16) Antonio Azzollini (PDL)
17) Emanuela Baio (Terzo Polo – API/FI)
18) Massimo Baldini (PDL)
19) Giuliano Barbolini (PD)
20) Paolo Barelli (PDL)
21) Mariangela Bastico (PD)
22) Domenico Benedetti Valentini (PDL)
23) Filippo Berselli (PDL)
23) Maria Teresa Bertuzzi (PD)
24) Giampaolo Bettamio (PDL)
25) Francesco Bevilacqua (PDL)
26) Dorina Bianchi (PDL)
27) Enzo Bianco (PD)
28) Laura Bianconi (PDL)
29) Franca Biondelli (PD)
30) Tamara Blazina (PD)
31) Giacinto Boldrini (PDL)
32) Sandro Bondi (PDL)
33) Anna Cinzia Bonfrisco (PDL)
34) Giorgio Bornacin (PDL)
35) Gabriele Boscetto (PDL)
36) Daniele Bosone (PD)
37) Franco Bruno (Terzo Polo – API/FI)
38) Filippo Bubbico (PD)
39) Sebastiano Burgaretta Aparo (PDL)
40) Alessio Butti (PDL)
41) Antonello Cabras (PD)
42) Raffaele Calabrò (PDL)
43) Giacomo Caliendo (PDL)
44) Battista Caligiuri (PDL)
45) Giulio Camber (PDL)
46) Franco Cardiello (PDL)
47) Anna Maria Carloni (PD)
48) Gianrico Carofiglio (PD)
49) Alerio Carrara (Gruppo Coesione Nazionale)
50) Antonino Caruso (PDL)
51) Felice Casson (PD)
52) Maria Giuseppa Castiglione (Gruppo Coesione nazionale)
53) Maurizio Castro (PDL)
54) Stefano Ceccanti (PD)
55) Mauro Ceruti (PD)
56) Franca Chiaromonte (PD)
57) Carlo Chiurazzi (PD)
58) Angelo Maria Cicolani (PDL)
59) Emilio Colombo (UDC…)
60) Riccardo Conti (PDL)
61) Barbara Contini (Terzo Polo Api/Fli)
62) Gennaro Coronella (PDL)
63) Lionello Cosentino (PD)
64) Rosario Costa (PDL)
65) Vladimiro Crisafulli (PD)
66) Cesare Cursi (PDL)
67) Mauro Cutrufo (PDL)
68) Antonio D’Alì (PDL)
69) Gianpiero D’Alia (UDC..)
70) Gerardo D’Ambrosio (PD)
71) Luigi D’Ambrosio Lettieri (PDL)
72) Candido De Angelis (Terzo Polo Api/FLI)
73) Cristiano De Eccher (PDL)
74) Diana De Feo (PDL)
75) Sergio De Gregorio (PDL)
76) Stefano De Lillo (PDL)
77) De Luca Cristina (Terzo Polo)
78) De Luca Vincenzo (PD)
79) Luigi De Sena (PD)
80) Antonio Del Pennino (MISTO)
81) Mauro Del Vecchio (PD)
82) Silvia Della Monica (PD)
83) Roberto Della Seta (PD)
84) Mariano Delogu (PDL)
85) Ulisse Di Giacomo (PDL)
86) Roberto Di Giovan Paolo (PD)
87) Fabrizio Di Stefano (PD)
88) Egidio Digilio (TERZO POLO)
89) Lamberto Dini (PDL)
90) Lucio D’Ubaldo (PD)
91) Giuseppe Esposito (PDL)
92) Raffaele Fantetti (PDL)
93) Claudio Fazzone (PDL)
94) Mario Ferrara (COESIONE NAZIONALE)
95) Filippi Marco (PD)
96) Anna Finocchiaro (PD)
97) Annarita Fioroni (PD)
98) Giuseppe Firrarello (PDL)
99) Maurizio Fistarol (PD)
100) Salvo Fleres (COESIONE NAZIONALE)
101) Andrea Fluttero (PDL)
102) Marco Follini (PD)
103) Cinzia Fontana (PD)
104) Antonio Fosson (UDC..)
105) Franco Vittoria (PD)
106) Vincenzo Galioto (UDC..)
107) Cosimo Gallo (PDL)
108) Maria Alessandra Gallone (PDL)
109) Guido Galperti (PD)
110) Garavaglia Mariapia (PD)
111) Costantino Garraffa (PD)
112) Maurizio Gasparri (PDL)
113) Antonio Gentile (PDL)
114) Maria Ida Germontani (TERZO POLO)
115) Rita Ghedini (PDL)
116) Enzo Giorgio Ghigo (PDL)
117) Paolo Giaretta (PD)
118) Carlo Giovanardi (PDL)
119) Pasquale Giuliano (PDL)
120) Domenico Gramazio (PDL)
121) Manuela Granaiola (PD)
122) Luigi Grillo (PDL)
123) Gustavino (UDC..)
124) Pietro Ichino (PD)
125) Maria Fortuna Incostante (PD)
126) Cosimo Izzo (PDL)
127) Silvestro Ladu (PDL)
128) Nicola Latorre (PD)
129) Cosimo Latronico (PDL)
130) Raffaele Lauro (PDL)
131) Maria Leddi (PD)
132) Giovanni Legnini (PD)
133) Vanni Lenna (PDL)
134) Simonetta Licastro Scardino (PDL)
135) Massimo Livi Bacci (PD)
136) Giuseppe Lumia (PD)
137) Luigi Lusi (MISTO)
138) Marina Magistrelli (PD)
139) Lucio Malan (PDL)
140) Alfredo Mantica (PDL)
141) Andrea Marcucci (PD)
142) Francesca Maria Marinaro (PD)
143) Franco Marini (PD)
144) Marino Ignazio (PD)
145) Marino Mauro Maria (PD)
146) Alberto Maritati (PD)
147) Altero Matteoli (PDL)
148) Salvatore Mazzaracchio (PDL)
149) Daniela Mazzuconi (PD)
150) Giuseppe Menardi (GRUPPO COESIONE NAZIONALE)
151) Vidmer Mercatali (PD)
152) Alfredo Messina (PDL)
153) Claudio Micheloni (PD)
154) Riccardo Milana (TERZO POLI API/FLI)
155) Giuseppe Milone (PDL)
156) Claudio Molinari (TERZO POLI API/FLI)
157) Francesco Monaco (PD)
158) Colomba Mongiello (PD)
159) Enrico Morando (PD)
160) Carmelo Morra (PDL)
161) Fabrizio Morri (PD)
162) Franco Mugnai (PDL)
163) Adriano Musi (PD)
164) Enrico Musso (UDC..)
165) Domenico Nania (PDL)
166) Magda Negri (PD)
167) Paolo Nerozzi (PD)
168) Vincenzo Nespoli (PDL)
169) Pasquale Nessa (PDL)
170) Franco Orsi (PDL)
171) Nitto Palma (PDL)
172) Elio Massimo Palmizio (COESIONE NAZIONALE)
173) Antonino Papania (PD)
174) Achille Passoni (PD)
175) Carlo Pegorer (PD)
176) Marco Perduca (PD)
177) Flavio Pertoldi (PD)
178) Oskar Peterlini (UDC..)
179) Lorenzo Piccioni (PDL)
180) Filippo Piccone (PDL)
181) Gilberto Pichetto Fratin (PDL)
182) Leana Pignedoli (PD)
183) Roberta Pinotti (PD)
184) Beppe Pisanu (PDL)
185) Salvatore Piscitelli (COESIONE NAZIONALE)
186) Giovanni Pistorio (MISTO)
187) Adriana Poli Bortone (COESIONE NAZIONALE)
188) Francesco Pontone (PDL)
189) Donatella Poretti (PD)
190) Guido Possa (PDL)
191) Giovanni Procacci (PD)
192) Gaetano Quagliariello (PDL)
193) Luigi Ramponi (PDL)
194) Raffaele Ranucci (PD)
195) Maria Rizzotti (PDL)
196) Giorgio Roilo (PD)
197) Rossi Paolo (PD)
198) Antonio Rusconi (PD)
199) Giacinto Russo (TERZO POLO)
200) Francesco Rutelli (TERZO POLO API/FLI)
201) Michele Saccomanno (PDL)
202) Maurzio Saia (COESIONE NAZIONALE)
203) Filippo Saltamartini (PDL)
204) Fedele Sanciu (PDL)
205) Gian Carlo Sangalli (PD)
206) Francesco Sanna (PD)
207) Giuseppe Saro (PDL)
208) Carlo Sarro (PDL)
209) Luciana Sbarbati (PD)
210) Giampiero Scanu (PD)
211) Aldo Scarabosio (PDL)
212) Salvatore Sciascia (PDL)
213) Serafini Anna Maria (PD)
214) Serafini Giancarlo (PDL)
215) Achille Serra (UDC..)
216) Cosimo Sibilia (PDL)
217) Silvio Emiio Sircana (PD)
218) Albertina Soliani (PD)
219) Ada Spadoni Urbani (PDL)
220) Vincenzo Speziali (PDL)
221) Marco Stradiotto (PD)
222) Nino Strano (TERZO POLO )
223) Paolo Tancredi (PDL)
224) Alberto Tedesco (MISTO)
225) Oreste Tofani (PDL)
226) Salvatore Tomaselli (PD)
227) Antonio Tomassini (PDL)
228) Giorgio Tonini (PD)
229) Achille Totaro (PDL)
230) Tiziano Treu (PD)
231) Giuseppe Valditara (TERZO POLO)
232) Guseppe Valentino (PDL)
233) Simona Vicari (PDL)
234) Guido Viceconte (PDL)
235) Pasquale Viespoli (COESIONE NAZIONALE)
236) Riccardo Villari (COESIONE NAZIONALE)
237) Luigi Vimercati (PD)
238) Vincenzo Vita (PD)
239) Valter Vitali (PD)
240) Carlo Vizzini (UDC..)
241) Luigi Zanda (PD)
242) Valter Zanetta (PDL)
243) Tomaso Zanoletti (PDL)
244) Sergio Zavoli (PD)
esulta la Fornero subito dopo il voto
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